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Le cinque cose da seguire sui mercati questo venerdì

Pubblicato 23.02.2018, 11:51
Aggiornato 23.02.2018, 11:51
© Reuters.

Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 23 febbraio:

1. Borse globali miste, i trader assimilano i verbali della Fed

I mercati azionari globali hanno in parte recuperato le perdite segnate dopo i verbali del vertice di gennaio della Federal Reserve che hanno alimentato le di aumenti più veloci dei tassi di interesse USA, incoraggiando la propensione al rischio in tutto il mondo.

I mercati asiatici hanno chiuso al rialzo, con l’indice Hang Seng di Hong Kong ed il nipponico Nikkei 225 su rispettivamente dello 0,93% e dello 0,62%, mentre in Cina l’indice blue-chip Shanghai sale dello 0,63%.

In Europa, le borse sono al ribasso negli scambi della tarda mattinata. L’indice Stoxx Europe 600, la maggiore misura dei prezzi dei titoli della regione, sale dello 0,3%.

Intanto, i future USA indicano un’apertura positiva per Wall Street. I future Dow salgono di 57 punti, o dello 0,2%, mentre i future S&P 500 vanno su di 2 punti, o dello 0,9%. I future Nasdaq 100 sono in salita di 10 punti, o dello 0,1%.

Le borse statunitensi hanno chiuso miste mercoledì, con l’indice Dow che ha visto la quarta seduta consecutiva in rosso.

2. Dollaro e rendimento dei Buoni del Tesoro in calo ma supportati

Il dollaro resta vicino al massimo di una settimana e mezzo segnato nella seduta precedente contro il paniere delle altre principali valute, spinto dalle speculazioni che la Fed possa alzare i tassi di interesse più velocemente del previsto.

L’indice del dollaro, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, sale dello 0,13% a 89,78 alle 05:45 ET (09:45 GMT), poco meno del massimo di una settimana e mezzo di 90,17 di ieri.

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Intanto, il rendimento dei bond USA a 10 anni si attesta al 2,899%, poco al di sotto del massimo di quattro anni di mercoledì del 2,957% e non lontano dal 3%, l’enorme soglia psicologica importante sia per i tori che per gli orsi.

Il Presidente della Fed di St. Louis James Bullard ha cercato di ridurre le aspettative di quattro aumenti dei tassi nel 2018, anziché i tre previsti. Ieri ha dichiarato che i policymaker dovranno fare attenzione a non alzare i tassi troppo velocemente poiché ciò potrebbe far rallentare l’economia.

3. Prezzo del greggio misto dopo il report settimanale dell’EIA sulle scorte positivo

Il prezzo si è inizialmente rafforzato quando ieri la U.S. Energy Information Administration ha reso noto che le scorte di greggio sono scese di 1,6 milioni di barili nella settimana terminata il 16 febbraio, contro le aspettative di una aumento di circa 1,8 milioni di barili.

Il report segue di un giorno i dati dell’American Petroleum Institute da cui è emerso un calo delle scorte pari a circa 0,9 milioni di barili.

I report sono stati pubblicati con un giorno di ritardo per via della festa del Giorno del Presidente, celebrata lunedì negli Stati Uniti.

Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna ad aprile scende di 6 centesimi, o dello 0,57%, a 62,41 dollari al barile alle 06:00 ET (10:00 GMT), poco meno del massimo di oltre due settimane di 63,09 dollari registrato ieri.

Intanto, il greggio Brent con consegna ad aprile sull’ICE Futures Exchange di Londra va giù di 45 centesimi, o dello 0,68%, a 65,94 dollari al barile, dopo aver segnato il massimo di oltre due settimane di 66,56 dollari ieri.

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4. Il Bitcoin oscilla vicino ai 10.000 dollari

Il prezzo delle principali criptovalute è misto, ma il Bitcoin resta in rosso per il terzo giorno consecutivo.

Il prezzo della principale valuta digitale per capitalizzazione di mercato (il Bitcoin), crolla del 2% a 10.034 dollari, dopo aver toccato il minimo della notte di 9.583 dollari. In seguito al raddoppio del prezzo dal minimo del 6 febbraio di 6.000 dollari, i trader hanno iniziato ad abbandonare alcuni dei possedimenti, secondo gli operatori dei mercati.

Le altre principali criptovalute sono miste, con l’Ethereum, la seconda più importante valuta digitale al mondo per capitalizzazione di mercato, che schizza del 4% a 858,72 dollari, staccandosi dal minimo di una settimana di 787,00 dollari della notte.

La terza principale criptovaluta, il Ripple, sale dello 0,50% a 0,94511 dollari. È crollato di oltre il 60% finora quest’anno, diventando una delle valute digitali con la performance peggiore nel 2018.

5. Dati finali sull’inflazione nella zona euro

I dati ufficiali di questa mattina mostrano che l’inflazione dei prezzi al consumo nella zona euro è salita dell’1,3% su base annua a gennaio, in linea con le previsioni.

Su base mensile, i prezzi al consumo sono scesi dello 0,9% il mese scorso, come previsto.

L’euro scende contro il dollaro dopo la notizia, con il cambio EUR/USD giù dello 0,15% a 1,2311.

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