Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo venerdì 27 aprile:
1. Lettura sul PIL USA del primo trimestre al centro della scena
Gli investitori seguiranno con particolare attenzione la lettura preliminare della crescita USA del primo trimestre prevista alle 8:30 ET (12:30 GMT) per capire se la principale economia mondiale sia abbastanza forte da sopportare altri aumenti dei tassi nei prossimi mesi.
Il report dovrebbe mostrare che la crescita nel periodo che va da gennaio a marzo è rallentata dal tasso annuo del 2,9% al 2,0%, con la spesa dei consumatori che dovrebbe essersi fortemente indebolita rispetto all’ultimo trimestre.
Nonostante il calo previsto, i dati difficilmente dovrebbero influenzare i policymaker della Fed, dato lo slancio che ci si aspetta nei prossimi mesi grazie agli sgravi fiscali del governo Trump.
Tuttavia, le banche centrali stanno controllando i dati sulla crescita alla ricerca di indicazioni di un eventuale rallentamento globale. I dati USA seguono quelli britannici, da cui è emerso che il Regno Unito ha registrato la crescita più lenta in cinque anni questa mattina, e quelli francesi che hanno mostrato che l’economia è rallentata più del previsto toccando il minimo dal terzo trimestre del 2016.
Oltre al report sul PIL, l’Università del Michigan pubblicherà la revisione dell’indice sul sentimento dei consumatori relativo al mese di aprile alle 10:00 ET (14:00 GMT). È previsto un lieve rialzo a 98,0 dalla lettura iniziale di 97,8.
2. Amazon e Microsoft dovrebbero supportare i titoli tech
Il titolo di Amazon.com (NASDAQ:AMZN) è schizzato di quasi il 7% negli scambi pre-market di questo venerdì, dopo che il colosso dell’e-commerce ha riportato utili che hanno superato tutte le aspettative.
Amazon ha riportato utili di 3,27 dollari ad azione per un totale di 51,04 miliardi di dollari, ben al di sopra delle previsioni degli analisti di 1,26 dollari ad azione per un totale di 49,78 miliardi di dollari.
Amazon Web Services, la piattaforma di servizi cloud, continua a mostrare una crescita solida, con utili che sono schizzati del 49% a 5,44 miliardi di dollari, più dei 5,25 miliardi stimati.
Il titolo di Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT) rimbalza di quasi il 2% neli scambi pre-market di questo venerdì, dopo aver battuto le previsioni.
Microsoft ha riportato utili di 95 centesimi ad azione per un totale di 26,82 miliardi di dollari, ben al di sopra delle previsioni degli analisti di 85 centesimi ad azione per un totale di 25,77 miliardi di dollari.
La divisione di personal computer di Microsoft ha registrato utili per 9,92 miliardi di dollari sul trimestre, più dei 9,25 miliardi previsti.
Intanto, è ancora in corso il passaggio di Microsoft dalle attività tradizionali al cloud, con il segmento di Intelligent Cloud che ha registrato utili di 7,90 miliardi di dollari, superando le stime di Wall Street di 7,68 miliardi di dollari.
Attesi per oggi i risultati di Chevron (NYSE:CVX) ed Exxon (NYSE:XOM), prima della campanella di apertura.
3. Le borse USA puntano ad un’apertura mista in vista del PIL
Dopo i forti rialzi di ieri, i future USA puntano ad una posizione più cauta questo venerdì, in attesa dei dati sul PIL del primo trimestre. Mentre gli indici Dow e S&P 500 si avviano a registrare dei lievi ribassi, i titoli del settore tech confermano i rialzi grazie ad Amazon e Microsoft che supportano il sentimento. At 5:36 ET (9:05 GMT), i future Dow blue-chip scendono di 114 punti, o dello 0,47%, i future S&P 500 scendono di 8 punti, o dello 0,30% mentre i future Nasdaq 100 salgono di 3 punti, o dello 0,04%.
Intanto, le borse europee stanno per segnare la quinta settimana consecutiva al rialzo, grazie agli utili delle banche spagnole ed alla ripresa del settore tech.
I mercati asiatici hanno chiuso in salita, gli investitori hanno accolto la ripresa dei titoli tech mentre i mercati a Seoul sono stati incoraggiati dall’ottimismo per il primo incontro in quasi un decennio tra i leader della Corea del Nord e del Sud.
4. Greggio cauto in attesa dei dati sulla produzione di petrolio da scisto USA
I dati settimanali sull’attività di trivellazione che saranno pubblicati da Baker Hughes nel corso della giornata alle 13:00 ET (17:00 GMT) forniranno agli investitori nuovi dettagli sulla produzione petrolifera statunitense e sulla domanda, dopo i dati della scorsa settimana da cui è emerso che il numero degli impianti è salito per la terza settimana di fila.
Il dato settimanale è un barometro importante per il settore e fa da indicatore per la produzione di greggio e la domanda di servizi petroliferi.
Gli operatori dei mercati sono ancora preoccupati per l’aumento della produzione statunitense, che potrebbe vanificare gli sforzi compiuti dall’OPEC per mettere fine all’eccesso di scorte.
La produzione petrolifera del paese - spinta dall’estrazione di scisto - è salita al massimo storico di 10,52 milioni di barili al giorno la scorsa settimana, secondo quanto reso noto dalla Energy Information Administration (EIA), restano al di sopra di quella saudita ed avvicinandosi a quella della Russia, il principale produttore di greggio al mondo.
A novembre dello scorso anno, l’OPEC e altri produttori tra cui la Russia hanno deciso di tagliare la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno per riportare le scorte globali alla media quinquennale. Il patto dovrebbe scadere alla fine del 2018 ma i trader sperano nell’annuncio di una proroga fino al prossimo anno quando l’OPEC si incontrerà a giugno.
I future del greggio USA scendono dello 0,45% a 67,88 dollari alle 5:38 ET (9:38 GMT), mentre il greggio Brent va giù dello 0,45% a 74,40 dollari.
5. La BoJ non interviene, tra l’immobilismo delle banche centrali
La Banca del Giappone ha lasciato invariato il programma di stimolo monetario questa mattina, come previsto, ma non ha confermato le precedenti dichiarazioni in merito al raggiungimento dell’obiettivo del 2% intorno all’anno fiscale 2019, mettendo in evidenza il tempo aggiuntivo necessario per raggiungerlo. Le previsioni generali sull’inflazione sono state confermate.
La decisione sembra fare eco a quella di ieri della Banca Centrale Europea, che non ha apportato modifiche, mentre il Presidente della BCE Mario Draghi ha evitato di parlare della fine degli acquisti di asset o dell’euro forte, concentrandosi invece sulla valutazione dello stato di salute dell’economia della regione. Lo slancio si è ridotto dall’inizio dell’anno e la ripresa dell’inflazione generale sembra essere in stallo.
Sebbene la Federal Reserve abbia dato l’input alle banche centrali con sei aumenti dei tassi di interesse a partire dal 2015, i policymaker globali sono in modalità di attesa, alla ricerca di indicazioni di un eventuale rallentamento della crescita globale. La Fed non dovrebbe intervenire durante il vertice della prossima settimana, ma i mercati prevedono che il successivo aumento dei tassi avverrà a giugno e le probabilità di altri due aumenti entro fine anno si attestano a poco meno della soglia del 50%.