L’inflazione da dazi potrebbe durare più del previsto, avverte BofA

Pubblicato 09.05.2025, 14:14
© Reuters

Investing.com — L’inflazione legata ai dazi potrebbe durare più a lungo di quanto inizialmente previsto, hanno avvertito gli analisti di Bank of America (NYSE:BAC) nella loro ultima nota settimanale sull’economia statunitense, in vista del rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) di aprile della prossima settimana.

"I dazi dovrebbero iniziare a influenzare i dati sull’inflazione in aprile, con prove più evidenti probabilmente a maggio e giugno", ha affermato BofA.

Mentre la banca continua a considerare l’impatto inflazionistico dei dazi come temporaneo, ha avvertito che "la nostra convinzione è bassa poiché ci sono buone ragioni per cui potrebbe essere più persistente di quanto ci aspettiamo".

L’accordo commerciale tra Stati Uniti e Regno Unito, che includeva un’agevolazione sui dazi automobilistici sotto forma di un’imposta del 10% invece del 25%, "non sposta l’ago della bilancia per il quadro macroeconomico statunitense", ha osservato BofA.

Tuttavia, BofA ritiene che abbia offerto "sollievo ai mercati poiché potrebbe segnalare ulteriori accordi commerciali a breve termine".

Nonostante ciò, l’accordo non ha "alcun impatto materiale" sulle attuali previsioni di BofA, che presuppongono che "abbiamo superato il picco del pessimismo sui dazi".

L’anteprima della società sul rapporto CPI di aprile prevede che sia l’inflazione generale che quella core aumenteranno dello 0,2% su base mensile.

Su base annua, BofA prevede che l’inflazione core rimanga invariata al 2,8% e che l’inflazione generale si attenui leggermente al 2,3%.

"Pensiamo che vedremo alcuni segnali dell’effetto dei dazi sui dati, principalmente attraverso prezzi più alti delle automobili", hanno scritto gli analisti.

Con la Federal Reserve che ha mantenuto i tassi stabili nella riunione di maggio, BofA ha sottolineato che la Fed probabilmente rimarrà ferma per il prossimo futuro.

"Se il nostro scenario di base di un mercato del lavoro stabile e un’inflazione in aumento è corretto, non vediamo un percorso verso tagli nel 2025", hanno concluso gli analisti.

Questo articolo è stato generato e tradotto con il supporto dell’intelligenza artificiale e revisionato da un redattore. Per ulteriori informazioni, consultare i nostri T&C.

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