Ricevi uno sconto del 40%
💎 WSM è in rialzo del +52,1% da quando la nostra AI l'ha scelta a dicembre! Scopri la nostra selezione di titoli premiumSblocca adesso

Lo spread torna protagonista

Pubblicato 18.05.2018, 12:20
Aggiornato 18.05.2018, 10:30
Lo spread torna protagonista

Lo spread torna protagonista

Lo spread del decennale in rialzo dimostra che gli investitori esteri non si fidano dell’Italia. Tutte le implicazioni sul bilancio statale, Borsa ed economia reale

Siamo ancora lontani anni luce dalla crisi del debito sovrano dell’estate 2011 ma negli ultimi giorni lo spread è tornato protagonista dei mercati finanziari. L’occasione è stata la diffusione di una bozza del cosiddetto contratto di governo (subito dopo bollata come ‘superata’ dagli stessi autori) del programma del possibile futuro governo Movimento Cinquestelle – Lega in cui erano stati previsti due punti sull’uscita dalla moneta unica e sulla cancellazione di 250 miliardi di titoli del debito italiano detenuti dalla BCE.

SPREAD, L’IMPORTANZA DEL DIFFERENZIALE

Lo spread misura il differenziale tra il rendimento dei titolo di stato italiani e quelli tedeschi. In particolare, ci si riferisce al differenziale a 10 anni che è meno sensibile alle manovre della banca centrale europea e più sensibile alle aspettative di sostenibilità del paese nel medio lungo termine. Un allargamento dello spread certifica che gli investitori reputano meno solide le fondamenta dell’Italia (rispetto a quelle della Germania) e quindi pretendono un maggiore tasso di interesse per continuare a investire nei governativi della repubblica italiana. E il passaggio registrato da 130 a 150 punti base (cioè da +1,30% a +1,505) nella giornata di mercoledì 16 maggio, dimostra che gli investitori esteri non si fidano troppo del nostro paese. O, quantomeno, adesso si fidano meno.

LE IMPLICAZIONI PER L’ITALIA

Ma uno spread allargato ha diverse ripercussioni sull’Italia, sia sulle finanze pubbliche e sia sull’economia reale. Sulle finanze pubbliche ogni punto percentuale di interessi in più da pagare significa circa quattro miliardi per quest’anno in più da mettere in conto nel bilancio dello stato e, a regime, fino a 23 miliardi di euro (se l’aumento del tasso rimanesse confermato per i prossimi 6-7 anni). Più soldi dello stato per interessi da pagare significa meno risorse da destinare all’economia reale: dalla scuola alle infrastrutture, dalla giustizia alla sanità, dal lavoro agli ammortizzatori sociali. Oppure, a parità di risorse da destinare a tutte queste voci di bilancio, significa prevedere maggiori tasse.

PROBLEMI PER LE AZIENDE E PER IL LAVORO

Rendimenti più alti dei titoli di stato a medio lungo termine, significa però anche tassi di interessi maggiorati per le società italiane per ripagare i propri debiti e quindi un ulteriore danno competitivo per le imprese e per il made in Italy e, a cascata, per l’occupazione. Le ripercussioni hanno effetti sul mercato obbligazionario italiano con rendimenti in rialzo e prezzi dei bond e dei titoli di stato in ribasso (visto che le quotazioni si muovono in direzione opposta all’andamento dei rendimenti) in misura tanto maggior quanto più lunga è la scadenza del titolo.

APPROFONDIMENTO
Italia, gli effetti dell’incertezza politica su azioni e obbligazioni

QUANTO COSTA UN RIALZO DEI TASSI

Facciamo un esempio pratico. Tra venerdì 11 maggio e mercoledì 16 maggio il BTP a tre anni (scadenza 1.8.2023, codice ISIN: IT0004356843) e quello a 10 anni (scadenza 11.9.2028, codice ISIN: IT0004889033) hanno visto aumentare il loro rendimento di 17 punti base (+0,17%) ma mentre il primo ha registrato un calo del prezzo dello 0,77% il BTP decennale ha perso quasi il doppio (-1,45%).

APPROFONDIMENTO
BTP Italia, scommessa sull’inflazione con qualche rischio

BANCHE PENALIZZATE IN BORSA

La disaffezione degli investitori internazionali verso gli asset dell’Italia implica anche vendite dei titoli azionari di Piazza Affari. Con una particolare predilezione verso i titoli delle banche: nella giornata di mercoledì 16 maggio, a fronte di una situazione di fondo piuttosto calma in Europa (indice STOXX 600: +0,21%), l’indice FTSE MIB ha segnato un calo del -2,3% (dopo essere arrivato a perdere fino a -2,7% nel corso della seduta) con l’indice del settore bancario a -3,68%. La ragione è semplice. Gli istituti di credito del nostro paese hanno in cassaforte una ingente quantità di titoli di stato italiani: se i prezzi di questi titoli perdono quota, in parallelo diminuisce di valore la loro partecipazione in portafoglio alle banche.



Ultimi commenti

Uscita dall' europa????ma che idee sono...torniamo indietro come in inghilterra???se ci governasse il re gli darei ragione ma con questi dove vogliamo andare ???ahahahha
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.