di Giuseppe Fonte
ROMA/VENEZIA (Reuters) - Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, smentisce a Reuters ipotesi di sue dimissioni mentre il governo lavora ad una nuova bozza di manovra da presentare alle autorità europee mercoledì 12 dicembre.
La Stampa ha scritto questa mattina che il Movimento 5 Stelle, giocando di sponda con il premier Giuseppe Conte, starebbe chiedendo le dimissioni di Tria, difeso invece dal leader della Lega Matteo Salvini.
"Non esiste", dice Tria a Reuters a margine di una conferenza dell'Ocse a Venezia.
Il ministro nega inoltre di aver inviato un sms a Renato Brunetta, deputato di Forza Italia, in cui lamenta di essere sottoposto "ad un agguato dietro l'altro", come riporta il Giornale.
Già a ottobre Reuters aveva riportato che Lega e M5s stanno pensando di sostituire Tria a gennaio, dopo l'approvazione in Parlamento della manovra.
Le indiscrezioni tornano a circolare nel momento in cui Conte cerca di negoziare un'intesa con Bruxelles che eviti all'Italia di finire sotto procedura d'infrazione.
La Commissione europea ha infatti bocciato la manovra e ha chiesto al governo di ridurre il deficit, indicato al 2,4% del Pil nel 2019, ad un livello coerente con le regole comunitarie.
L'Italia punta a presentare un nuovo documento programmatico alla vigilia del Consiglio dei capi di Stato e di governo, in agenda a Bruxelles il 13 e 14 dicembre, secondo quanto riferisce una fonte governativa.
Anche Luigi Di Maio, vice premier e leader del M5s, smentisce "qualsiasi voce sulla volontà di far dimettere Tria".
"Vedo che alcuni giornali attribuiscono tale volontà al Movimento 5 Stelle. Tria sta facendo un grande lavoro e deve restare", ha detto a Radio 24.
Da Salvini non è arrivato finora nessun commento ufficiale, ma una fonte della Lega assicura il suo sostegno a Tria, confermando indirettamente che le frizioni in questa fase sono soprattutto con i pentastellati.
Il 2 dicembre, a margine del G20 di Buenos Aires, Tria ha detto che il negoziato con Bruxelles verte su un deficit ridotto all'1,9 o al 2%.
La Lega ha escluso finora di voler scendere sotto il 2,2%, hanno riferito fonti governative e politiche. I 5s potrebbero valutare un compromesso al 2,1%.
Stasera, intorno alle 20,00, la Camera voterà la fiducia al governo sulla legge di Bilancio. Dopo il via libera definitivo la manovra andrà in Senato dove sarà rivista per recepire le disposizioni attuative su quota 100 e reddito di cittadinanza.