di Francesco Guarascio
BRUXELLES (Reuters) - L'Unione europea adotta un approccio non conflittuale nei confronti dell'Italia dopo che il governo giallo-verde ha sfidato Bruxelles e sorpreso i mercati con un target di deficit elevato nella prossima legge di Bilancio.
L'Ue potrebbe però assumere un atteggiamento più aggressivo se Roma si ponesse obiettivi troppo audaci.
L'esecutivo Lega-Movimento 5 Stelle ha fissato per i prossimi tre anni un rapporto deficit/Pil pari al 2,4%, un fatto che implicherebbe la non riduzione del debito pubblico malgrado le richieste.
Il premier Giuseppe Conte ha detto oggi che la manovra per consentirà all'Italia di crescere, e di conseguenza il debito calerà placando i mercati e lo spread.
"Non abbiamo nessun interesse in una crisi tra l'Italia e la Commissione", ha detto il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici, lanciando un commento cauto che proviene dalla consapevolezza che le sanzioni e le raccomandazioni di Bruxelles potrebbero avere uno scarso impatto su Roma.
Funzionari e diplomatici di stanza a Bruxelles sperano ancora che le forze del mercato convincano l'Italia a cambiare i suoi piani sul bilancio, prima che vengano formalmente sottoposti alla Commissione a metà ottobre.
L'euro oggi ha toccato il punto più basso in quasi due settimane, mentre i rendimenti dei titoli di Stato italiani sono schizzati al punto più alto da tre settimane in seguito all'annuncio dei piani del governo.
Se l'Italia si presentasse all'appuntamento di ottobre con l'obiettivo di deficit annunciato ieri, la Commissione potrebbe rigettare la bozza di bilancio italiana, cosa mai verificatasi nei confronti di un Paese.
Ma è tutt'altro che certo che l'esecutivo Ue sia disposto ad avventurarsi in un territorio così incerto, compiendo una mossa che produrrebbe una escalation della crisi se l'Italia rispedisse le raccomandazioni al mittente.
In quel caso, la Commissione dovrebbe aprire una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia, ma questo potrebbe non succedere prima della primavera dato che le decisioni disciplinari sono solitamente prese dopo aprile, con i dati definitivi a disposizione.
Quel momento sarebbe vicino a quello delle elezioni per il Parlamento europeo a maggio, quando le considerazioni di natura politica potrebbero essere più importanti della procedura Ue.
Roma è anche consapevole del fatto che la Francia è sfuggita a sanzioni sebbene sia stata coinvolta per nove anni in procedure avviate da Bruxelles. Nel 2016 la Commissione ha risparmiato multe anche a Spagna e Portogallo, nonostante i loro deficit eccessivi.
Se la pressione del mercato si allentasse, i partner Ue avrebbero pochi argomenti da utilizzare nei confronti dell'Italia. Ma se i rendimenti dei bond continuassero a salire fino a livelli insostenibili e i prezzi dei titoli bancari dovessero scendere ulteriormente, potrebbe essere necessario un piano di salvataggio Ue per mettere al sicuro l'Italia e tutta l'eurozona.
Ma anche in questo caso, dovrebbe essere Roma a chiedere aiuto.
"È poco probabile che l'Italia si pieghi come ha fatto la Grecia", dice un funzionario Ue, aggiungendo che qualcuno a Bruxelles ha cominciato a parlare della possibilità che Roma lasci la zona euro.
"Il rischio è di andare dritti all'uscita", dice il funzionario.