Tuttavia, secondo Ugolini (Zest AM) i mercati evidenziano un upside limitato nei prossimi anni (pari al 5% circa annuo), mentre la volatilità resterà alta: necessario un atteggiamento opportunistico
Anche dicembre sembra partito per i mercati finanziari nella scia dei denominatori comuni degli ultimi due mesi: incertezza, volatilità e nervosismo. Eppure almeno due aspetti avrebbero dovuto giocare a favore della propensione al rischio degli investitori. Il vertice tra il presidente americano Trump e quello cinese XI si è concluso con l’annuncio di negoziazioni che congelano per 90 giorni l’incremento dei dazi dal 10% al 25% previsto sulle importazioni di merci cinesi negli Stati Uniti. In secondo luogo, la Federal Reserve a fine mese ha lasciato intendere che non ha intenzione di aumentare i tassi fino a deprimere la crescita, di fatto restando ‘behind the curve’, ovvero preferirebbe la crescita al controllo dell’inflazione.
ANCHE DICEMBRE SI PREANNUNCIA DIFFICILE
Invece, i mercati sono tornati sulle montagne russe con variazioni anche piuttosto ampie tra una seduta di Borsa e quella successiva. Un contesto che rende l’ultimo mese dell’anno, un periodo particolarmente importante per i gestori, i private bankers, i traders che, soprattutto stavolta, avrebbero l’esigenza di migliorare le performance di portafoglio dopo un anno arido di soddisfazioni...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Zest Asset Management Sicav