Investing.com - I futures dell’oro hanno chiuso la giornata di venerdì pressoché invariati, ma hanno segnato il primo aumento settimanale di quasi un mese in un clima di incertezza per la tempistica dell’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
I futures dell’oro con consegna ad agosto hanno chiuso a 1.180,9 dollari l’oncia troy sulla divisione Comex del New York Mercantile Exchange, staccandosi dal minimo di 1.176,1 dollari. Sulla settimana, il contratto è salito dello 0,87%.
Intanto, i futures dell’argento con consegna a luglio hanno chiuso la seduta di venerdì in calo dello 0,25% a 15,92 dollari l’oncia troy, con un calo settimanale dello 0,46%.
Il rame con consegna a luglio è salito a 2,681 dollari la libbra venerdì, ma ha chiuso la settimana giù dello 0,75%.
Il dollaro ha chiuso la settimana in calo contro le altre principali valute, dopo i forti ribassi segnati contro lo yen all’inizio della settimana.
L’Indice del Dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, ha chiuso la seduta di venerdì a 94,98, invariato sulla giornata. L’indice ha chiuso la settimana con un crollo dell’1,42%, il secondo calo settimanale consecutivo.
Un dollaro debole in genere favorisce l’oro, dal momento che aumenta l’appeal del metallo prezioso come investimento alternativo e rende le materie prime valutate in dollari più convenienti per i titolari di altre valute.
I rialzi dell’oro sono rimasti limitati dai dati di venerdì che hanno mostrato un miglioramento della fiducia dei consumatori statunitensi a giugno, grazie ai segnali di un rafforzamento del mercato del lavoro che hanno alimentato le aspettative di un aumento degli stipendi.
La lettura preliminare dell’indice del sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan ha visto un aumento a 94,6 questo mese da 90,7 di maggio.
In un secondo report si legge che l’indice dei prezzi alla produzione USA è salito dello 0,5% a maggio, l’aumento maggiore dal settembre del 2012.
I dati hanno seguito i report economici rilasciati all’inizio della settimana, tra cui i dati sulle vendite al dettaglio, report che fanno sperare che l’economia abbia ripreso lo slancio nel trimestre in corso dopo un primo trimestre piuttosto debole.
Tuttavia, il biglietto verde resta sotto pressione per via dei timori che la Fed possa decidere di non dare ulteriori informazioni sulla politica monetaria in occasione del vertice in agenda per martedì e mercoledì.
La richiesta di oro come investimento rifugio continua ad essere sostenuta dalle preoccupazioni per le trattative sul debito della Grecia, dal momento che il paese ha tempo fino a fine mese per raggiungere un nuovo accordo.
Giovedì, il Fondo Monetario Internazionale ha deciso di porre fine alle trattative con la Grecia visto che non sono stati fatti passi avanti.
Venerdì, il Wall Street Journal ha dichiarato che per la prima volta i funzionari senior dell’Unione Europea hanno parlato di un possibile default della Grecia.
Nella settimana alle porte, i riflettori saranno puntati sulle trattative per il debito greco. Gli investitori seguiranno da vicino inoltre la dichiarazione sui tassi della Fed, prevista per mercoledì, per avere maggiori indicazioni sulla tempistica di un aumento dei tassi di interesse.
I traders terranno gli occhi puntati sulle dichiarazioni di politica monetaria di Giappone e Svizzera.
In vista della prossima settimana, Investing.com ha compilato una lista di questi ed altri eventi significativi che potrebbero influenzare i mercati.
Lunedì 15 giugno
La Svizzera pubblicherà i dati sui prezzi al consumo e le vendite al dettaglio.
Il Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi testimonierà davanti alla Commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento Europeo, a Bruxelles.
Il Canada pubblicherà il report sulle vendite del settore manifatturiero.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulla produzione industriale e l’attività del settore manifatturiero nella regione di New York.
Martedì 16 giugno
La Reserve Bank of Australia pubblicherà i verbali dell’ultimo vertice di politica monetaria, dando agli investitori indicazioni sulle opinion dei funzionari in merito all’economia ed alle opzioni di politica economica.
Il Regno Unito rilascerà i dati sull’indice dei prezzi al consumo.
Nella zona euro, l’Istituto Zew pubblicherà il report sul sentimento economico tedesco.
Gli Stati Uniti rilasceranno i dati sulle concessioni edilizie e le nuove costruzioni.
Mercoledì 17 giugno
La Nuova Zelanda pubblicherà i dati sul conto corrente.
Il Giappone rilascerà il report sulla bilancia commerciale.
Il Regno Unito pubblicherà l’ultimo report sull’occupazione. Inoltre, la Banca d’Inghilterra rilascerà i verbali del vertice di giugno.
Il Canada pubblicherà il report sulle vendite all’ingrosso.
Sempre mercoledì, la Fed annuncerà la decisione di politica monetaria e terrà una conferenza stampa che sarà seguita con attenzione per avere maggiori informazioni sulla tempistica dell’aumento dei tassi.
Giovedì 18 giugno
La Nuova Zelanda rilascerà i dati sul prodotto interno lordo.
La Svizzera pubblicherà i dati sulla bilancia commerciale.
La Banca Nazionale Svizzera annuncerà il tasso Libor e pubblicherà la valutazione di politica monetaria. L’annuncio dei tassi darà seguito da una conferenza stampa.
Il Regno Unito rilascerà i dati sulle vendite al dettaglio.
Nel corso della giornata, gli Stati Uniti rilasceranno una serie di dati, tra cui i report sui prezzi al consumo, le nuove richieste di sussidio di disoccupazione e l’attività del settore manifatturiero nella regione di Philadelphia.
Venerdì 19 giugno
La Banca del Giappone annuncerà il tasso di interesse di riferimento e pubblicherà la dichiarazione sui tassi, in cui sono delineati i fattori che influenzano le decisioni di politica monetaria.
Il Regno Unito rilascerà il report sui prestiti al settore pubblico.
Il Canada chiuderà la settimana con i dati sull’indice dei prezzi al consumo e le vendite al dettaglio.