Investing.com - Segnali distensivi verso l’Italia arrivano dal Commissario agli affari Economici, Pierre Moscovici, nei giorni scorsi al centro di una polemica per le sue dichiarazioni relative all’abbassamento al 2,04% del rapporto deficit/Pil, da lui ritenuto non sufficiente.
Moscovici si è detto “impegnato per evitare la procedura di infrazione all’Italia”, aggiungendo di star lavorando “per garantire che l’Italia non sia punita, sono fiducioso”.
”E’ in campo un dialogo costruttivo per garantire che l’Italia possa portare avanti la politica che vuole, ma che lo faccia in base alle regole”, ha spiegato nel corso di un’intervista a radio Rtl.
Inoltre, Moscovici si è soffermato sull’altra polemica che lo vedeva protagonista, ovvero il diverso trattamento tra Francia e Italia, con i francesi che hanno “sforato” le regole europee pur senza essere messi sotto accusa dall’Europa come nel caso del governo italiano.
"Non solo non mi piace usare due pesi e due misure, ma non mi piace l'ingiustizia. Uno scostamento temporaneo, limitato ed eccezionale" dalla regola europea che limita il deficit di un Paese al 3% del Pil, è "concepibile" con riferimento alla situazione francese.
Nel frattempo, secondo alcuni periodici la trattativa tra Italia e Ue starebbe ancora lontana da un accordo, con la Commissione che avrebbe chiesto al Governo altri 3 miliardi di tagli (Corriere della Sera). Inoltre, il target del Pil sarebbe stato abbassato da 1% rispetto al precedente 1,5% rendendo ancora più necessari ulteriori tagli.
Comunque, l’avvio della procedura di infrazione contro l’Italia non sarebbe stata inserita nell’agenda della riunione della Commissione prevista per domani, anche se il presidente Jean-Claude Juncker si riserva ancora questa possibilità.