MILANO (Reuters) - Chiusura in positivo per i Btp che cambiano direzione dopo il responso del meeting Bce, che da una parte ha annunciato la fine del Qe a dicembre ma dall'altro ha assicurato che un rialzo dei tassi non arriverà fino a tutta l'estate prossima.
** La nuova forward guidance sui tassi ha rappresentato l'elemento di sorpresa per il mercato, che prima di oggi scontava un primo intervento sulla deposit facility forse già nel secondo trimestre 2019, e sul tasso principale nel terzo, a fronte di una Bce che non appare troppo preoccupata del rallentamento in atto nell'economia europea.
** Per quel che riguarda il Qe, la Bce ha annunciato che l'importo mensile degli acquisti verrà ridotto da 30 a 15 miliardi dopo settembre e poi azzerato dopo dicembre. In questo caso la decisione di fatto formalizza un consensus già ampiamente condiviso dagli operatori.
** "Il mercato era su posizioni troppo restrittive alla vigilia e necessariamente si è dovuto ricoprire" commenta un trader. "La Bce non nega che c'è un rallentamento e un aumento dei rischi sulla crescita e ha trovato questa soluzione di compromesso: ha annunciato la fine del Qe, ma di fatto sposta in avanti l'orizzonte di un rialzo dei tassi".
** Dopo il meeting odierno, ad esempio Morgan Stanley (NYSE:MS) ha spostato in avanti di quattro mesi, a ottobre 2019, la propria previsione sul primo rialzo dei tassi della Bce.
** In concomitanza con la diffusione del comunicato Bce il tasso sul Btp decennale è rapidamente sceso da oltre 2,90% fino a 2,78%, per poi scivolare ulteriormente fino al minimo intraday di 2,74%. Il rendimento biennale si è riportato sotto l'1%, arretrando di oltre 20 centesimi dai massimi della mattinata.
** Parallelamente il differenziale Btp/Bund ha stretto dagli oltre 240 punti base di fine mattinata fino a 235 sul comunicato Bce, e successivamente fino al minimo di seduta di 230.
** I volumi, odierni, prosegue il trader, sono bassi in Italia ma medio alti sul complesso del mercato europeo. Rimane indietro il tratto trentennale e la curva si irripidisce, in un "tipico movimento di giornate di recupero come questa".
** Nel pomeriggio il Tesoro ha collocato circa 650 milioni di Btp nella riapertura dei quattro titoli in asta ieri. Le richieste si sono concentrate sul 3 e sul 7 anni mentre sono state praticamente nulle sulle due scadenze extra lunghe (20146 e 2048).
** Chiusa definitivamente la tornata d'aste di metà giugno, le esigenze di rifinanziamento del Tesoro per il 2018 (tra 390 e 400 miliardi) risultano coperte per quasi il 56%.