ROMA (Reuters) - I vitalizi dei parlamentari sono oggi quasi il doppio di quanto sarebbe giustificato alla luce dei contributi versati, pertanto il sistema è "insostenibile" e creerà forti disavanzi anche nei prossimi 10 anni nonostante i correttivi introdotti negli ultimi anni.
Lo sostiene il presidente dell'Inps Tito Boeri.
Dal 1° gennaio 2012 anche per i parlamentari è entrato in vigore il sistema contributivo, mentre prima il calcolo del vitalizio avveniva sulla base delle retribuzioni.
"Oggi ci sono circa 2.600 vitalizi in pagamento per cariche elettive alla Camera o al Senato con un costo pari a circa 193 milioni di euro. Si tratta di una sottostima, perché esclude eventuali anni di servizio presso il Parlamento europeo o presso Consigli Regionali", ha detto l'economista in una audizione parlamentare.
"Con le regole attuali la spesa per vitalizi è destinata ad eccedere anche nel prossimo decennio di circa 150 milioni l'anno i contributi versati da deputati e senatori. Applicando le regole del sistema contributivo oggi in vigore per tutti gli altri lavoratori italiani all'intera carriera contributiva dei parlamentari, la spesa per vitalizi si ridurrebbe del 40%, scendendo a 118 milioni, con un risparmio, dunque, di circa 76 milioni di euro all’anno (760 milioni nei prossimi 10 anni)", sono i calcoli dell'Inps snocciolate oggi da Boeri in commissione Affari costituzionali.
La proposta dell'Inps, spiega Boeri, è quella "di procedere a un vero e proprio ricalcolo delle pensioni secondo il metodo contributivo oggi applicato a tutti i nuovi lavoratori. In particolare, ai titolari di vitalizi elevati viene chiesto di convergere al trattamento che avrebbero avuto applicando le regole del sistema contributivo ai versamenti per i loro vitalizi".