Investing.com — Il rendimento del titolo di Stato tedesco a 10 anni potrebbe salire al 4% mentre gli investitori valutano l’impatto dei piani di spesa rinnovata del Paese sui costi di indebitamento, secondo gli analisti di Aviva (LON:AV) Investors.
In una nota ai clienti, gli strateghi guidati da Vasileios Gkionakis hanno affermato che un intervallo "tra il 3,5% e il 4% è del tutto possibile" a causa dei recenti piani fiscali di Berlino e della traiettoria di crescita, inflazione e politica monetaria nella più grande economia europea.
Non è stata stimata alcuna tempistica per questo aumento del rendimento, un parametro chiave per il debito europeo. Al 4%, raggiungerebbe livelli toccati l’ultima volta durante la crisi finanziaria del 2008. Giovedì, il rendimento del titolo tedesco a 10 anni si attestava al 2,7585%.
All’inizio di questa settimana, la camera bassa del parlamento tedesco, il Bundestag, ha votato a favore di diverse modifiche alla costituzione del Paese che consentirebbero un allentamento delle regole fiscali.
Il voto attentamente monitorato di martedì è passato con 513 deputati favorevoli agli emendamenti e 207 contrari. Per l’approvazione delle riforme era necessaria una maggioranza di due terzi, pari a 489 voti.
I conservatori del cancelliere in pectore Friedrich Merz, i socialdemocratici di centro-sinistra e il partito dei Verdi hanno sostenuto la misura. I tre avevano raggiunto un accordo di principio la scorsa settimana, con la finestra che si chiudeva per approvare la legislazione prima che un nuovo parlamento iniziasse la sua prima sessione il 25 marzo.
Gli emendamenti passano ora al Bundesrat, la camera alta del parlamento tedesco, per una votazione programmata per venerdì.
Merz ha sostenuto che le mosse, che segnano un allontanamento dal tradizionale "freno al debito" tedesco che poneva un limite all’indebitamento e aprono la strada a nuovi investimenti nella difesa e nelle infrastrutture, erano necessarie per aiutare il Paese ad espandere la spesa militare in un periodo di accresciute tensioni geopolitiche.
Gkionakis ha affermato che i cambiamenti potrebbero fornire una spinta all’attività economica, aggiungendo che un conseguente aumento del PIL nominale potrebbe tradursi in rendimenti a lungo termine più elevati.
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