Investing.com - Il prezzo del greggio sale negli scambi della mattinata europea di questo martedì, segnando un rialzo per la prima volta in sei sedute con gli investitori che sono tornati sui mercati in cerca di valutazioni più convenienti dopo che i future sono crollati al minimo di quattro settimane tra i segnali di un aumento della produzione statunitense.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a giugno sale di 13 centesimi, o dello 0,3%, a 49,36 dollari al barile alle 4:45 ET (08:45 GMT).
Il riferimento USA è sceso per la quinta seduta consecutiva ieri dopo aver toccato il minimo dal 29 marzo di 49,03 dollari.
Intanto, il greggio Brent con consegna a giugno sull’ICE Futures Exchange di Londra va su di 16 centesimi a 52,29 dollari al barile dopo essere sceso a 51,42 dollari nella seduta precedente, il minimo dal 29 marzo.
Gli investitori attendono i dati settimanali sulle scorte statunitensi di greggio e prodotti raffinati.
L’American Petroleum Institute, un gruppo del settore, rilascerà il report settimanale alle 16:30 ET (20:30 GMT). I dati ufficiali della Energy Information Administration saranno rilasciati domani e si prevede un calo di 1,3 milioni di barili.
Il greggio è andato sotto pressione alla vendita negli ultimi giorni tra i timori che la ripresa della produzione di petrolio da scisto USA possa vanificare gli sforzi compiuti dagli altri principali produttori per riequilibrare il mercato del greggio.
Il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito per la quattordicesima volta consecutiva, secondo i dati di venerdì di Baker Hughes, sulla scia di una ripresa che va avanti da 10 mesi. Il totale è a quota 688, il massimo dal settembre del 2015.
Intanto, il Presidente USA Donald Trump firmerà diverse ordinanze sull’energia e l’ambiente questa settimana, che consentiranno agli Stati Uniti di sviluppare energia più facilmente, secondo quanto reso noto domenica da un funzionario della Casa Bianca.
L’incremento della produzione statunitense ha fatto passare in secondo piano i tagli compiuti dagli altri principali produttori. A novembre dello scorso anno, l’OPEC e altri produttori tra cui la Russia hanno accettato di ridurre la produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno tra gennaio e giugno ma finora la decisione ha influito poco sui livelli delle scorte.
La decisione finale circa la possibilità di estendere o meno l’accordo oltre giugno sarà presa dal cartello del greggio il 25 maggio.
Ieri la Russia ha dichiarato che la sua produzione di greggio potrebbe salire al massimo di 30 anni se l’OPEC e i produttori non-OPEC non prolungheranno l’accordo per la riduzione delle scorte oltre il 30 giugno.
Sul Nymex, i future della benzina con consegna a giugno scendono di 0,2 centesimi, o dello 0,2%, a 1,624 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a giugno sale di 0,2 centesimi a 1,550 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a giugno sono pressoché invariati a 3,159 dollari per milione di BTU.