ROMA (Reuters) - Le previsioni della Commissione europea relative al deficit italiano sono "in netto contrasto" con quelle del governo e derivano da "un'analisi non attenta e parziale" del Documento programmatico di bilancio (Dpb) e della legge di Bilancio.
Lo scrive in una nota il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, commentando le nuove previsioni dell'esecutivo comunitario che vedono per il 2019 il rapporto deficit/Pil italiano balzare al 2,9% e il Pil crescere dell'1,2%.
Il governo ha invece fissato un indebitamento al 2,4% del Pil nel 2019 e un obiettivo di crescita a +1,5% a fronte di un +0,9% tendenziale.
"Ci dispiace constatare questa défaillance tecnica della Commissione, che non influenzerà la continuazione del dialogo costruttivo con la Commissione stessa in cui è impegnato il Governo italiano", scrive Tria nella nota.
"Rimane il fatto che il Parlamento italiano ha autorizzato un deficit massimo del 2,4% per il 2019 che il Governo, quindi, è impegnato a rispettare", conclude la nota.
Bocciando la manovra, la Commissione ha dato all'Italia tempo fino al 13 novembre per presentare un nuovo Dpb e illustrare i "fattori rilevanti" che spiegano la meno marcata riduzione del rapporto debito/pil.