Nel suo primo discorso internazionale di rilievo da quando è tornato alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiarito che il suo secondo mandato non vedrà alcun ammorbidimento delle sue posizioni in materia di commercio, difesa o diplomazia globale.
Giovedì, parlando in videoconferenza al World Economic Forum di Davos, Trump ha lanciato un duro monito agli alleati europei, chiedendo un aumento delle spese militari, giurando di proteggere l'industria statunitense con tariffe doganali e suggerendo che la riduzione dei prezzi del petrolio potrebbe porre fine alla guerra in Ucraina.
Il discorso, pronunciato nel tipico stile di Trump, ha segnalato una rinnovata spinta verso il suo programma "America First", che potrebbe ulteriormente inasprire le relazioni con i leader europei, già diffidenti nei confronti del suo ritorno.
Commercio: o si produce negli Usa o si paga una tariffa
Il commercio è stato al centro dell'intervento di Trump, che ha ribadito la sua richiesta di lunga data alle imprese di dare priorità alla produzione statunitense.Il suo messaggio è stato semplice: le aziende che scelgono di produrre al di fuori degli Stati Uniti dovranno affrontare conseguenze finanziarie.
"Il mio messaggio a tutte le imprese del mondo è molto semplice: venite a produrre i vostri prodotti in America, e noi vi daremo le tasse più basse di qualsiasi altra nazione sulla Terra. Ma se non lo fate, dovrete pagare una tariffa", ha dichiarato.
Trump ha annunciato che le aziende che producono negli Stati Uniti beneficeranno di una riduzione dell'imposta sulle società, che passerà dal 21% al 15%. Ha affermato che questa sarà "l'aliquota fiscale di gran lunga più bassa" tra le nazioni più grandi ed economicamente più potenti del mondo.
Trump critica la burocrazia europea
Ha poi rivolto le sue critiche all'Unione europea, descrivendo il suo sistema normativo come un ostacolo agli investimenti.Prendendo spunto dalla propria esperienza imprenditoriale, Trump ha raccontato di un progetto immobiliare fallito in Irlanda, dove ha ottenuto l'approvazione nazionale in una settimana, ma gli è stato detto che l'autorizzazione a livello europeo avrebbe richiesto cinque o sei anni. Il ritardo, ha detto, ha reso l'investimento impraticabile.
Oltre alla burocrazia, Trump ha preso di mira le politiche commerciali dell'Ue, accusando il blocco di trattare le merci americane in modo iniquo.
"L'Ue non accetta i nostri prodotti agricoli, non accetta le nostre auto, eppure ce ne manda a milioni", ha affermato, incolpando le tariffe e le restrizioni europee per quello che ha descritto come un rapporto commerciale disequilibrato.
La sua retorica ha riecheggiato le dispute tariffarie del suo primo mandato, sollevando il timore che un nuovo conflitto commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea possa essere all'orizzonte.
Nato: una nuova soglia di spesa per la difesa
Trump ha poi spostato l'attenzione sulla Nato, rilanciando una delle sue richieste più controverse: maggiori contributi finanziari da parte dei membri dell'alleanza. Se in precedenza i Paesi della Nato si erano impegnati a destinare almeno il 2% del Pil alla difesa, Trump ha insistito sul fatto che ciò è insufficiente."Chiederò anche a tutte le nazioni della Nato di aumentare la spesa per la difesa al 5% del Pil, che è quello che avrebbe dovuto essere anni fa", ha detto.
Le sue osservazioni sono state una sfida diretta ai leader europei, molti dei quali hanno affrontato l'opposizione interna agli aumenti del bilancio militare. Trump si è preso il merito di aver fatto pressione sugli alleati per raggiungere l'attuale obiettivo del 2% e ha avvertito che si aspetta un impegno ancora maggiore in futuro.
La richiesta probabilmente accenderà il dibattito all'interno della Nato, dove diversi Paesi hanno iniziato solo di recente a rispettare la soglia del 2% fissata nel 2014. Chiedendo più del doppio di tale importo, Trump ha segnalato che i contributi dell'alleanza torneranno a essere un punto di contesa chiave nelle relazioni transatlantiche.
Ucraina: il calo dei prezzi del petrolio potrebbe porre fine alla guerra
Forse il passaggio più controverso del discorso di Trump è stato quando ha collegato i prezzi del petrolio alla guerra in Ucraina. "Se il prezzo [del petrolio] scendesse, la guerra tra Russia e Ucraina finirebbe immediatamente", ha affermato, sostenendo che gli elevati introiti energetici permettono a Mosca di sostenere le sue operazioni militari.Si è impegnato a fare pressione sull'Arabia Saudita e sull'Opec per abbassare i prezzi del petrolio, suggerendo che le misure economiche, piuttosto che gli aiuti militari, potrebbero essere la chiave per porre fine al conflitto. Trump ha anche ribadito la sua volontà di impegnarsi direttamente con il presidente russo Vladimir Putin, dichiarando: "Vorrei poter incontrare presto il presidente Putin e porre fine a questa guerra. È ora di finirla".
Pur non offrendo dettagli concreti su come negozierebbe la pace, Trump ha insistito che "l'Ucraina è pronta a fare un accordo".
I suoi commenti provocheranno probabilmente forti reazioni in Europa, dove molti leader rimangono scettici nei confronti di qualsiasi approccio che possa essere visto come una pressione sull'Ucraina per un accordo favorevole a Mosca.
Energia: il GNL verso l'Europa continuerà
Tra le speculazioni sul fatto che gli Stati Uniti potrebbero limitare le esportazioni di gas naturale liquefatto (GNL) per dare priorità all'approvvigionamento interno, Trump ha cercato di rassicurare gli alleati europei.Rivolgendosi al Ceo di TotalEnergies Patrick Pouyanné, ha dichiarato: "Se facciamo un accordo, facciamo un accordo - lo avrete".
Si è inoltre impegnato a velocizzare le approvazioni per i progetti energetici, compresi gli impianti di GNL, nel tentativo di aumentare l'offerta e stabilizzare i prezzi.
Un tono familiare, un nuovo panorama politico
Il discorso di Trump a Davos ha avuto tutte le caratteristiche della sua prima presidenza: Diretto, combattivo e senza peli sulla lingua, incentrato sugli interessi degli Stati Uniti.Tuttavia, il panorama globale è cambiato dall'ultima volta che ha ricoperto la carica. L'Europa ha passato anni a forgiare nuove alleanze commerciali, la Nato ha rafforzato la sua unità e la guerra in Ucraina ha ridisegnato le priorità di sicurezza.
Con il suo ritorno al potere, Trump ha chiarito che intende riscrivere i termini dell'impegno degli Stati Uniti nel mondo.