Il fondo Tfr gestito dall’Inps in 12 anni ha speso oltre la metà delle sue risorse e rischia il disavanzo a causa del calo degli occupati. Inoltre, secondo Elsa Fornero, non si è ottenuto il risultato di portare più lavoratori verso i fondi pensione
“A me è sembrata che sia stata un’operazione un po’ miope e che ha ottenuto solo parzialmente il risultato immaginato, ovvero portare sempre più lavoratori verso i fondi pensione”. Sul fondo Tfr in gestione all’Inps Elsa Fornero, ex Ministro del Lavoro, in un colloquio con FinanciaLounge.com è abbastanza sicura: la riforma voluta nel 2007 dal governo Prodi che istituiva un fondo nella tesoreria dello Stato e gestito dall’Inps, dove confluisce il Tfr dei dipendenti impiegati in aziende con più di 50 addetti, non ha funzionato come avrebbe dovuto.
FONDO TFR, AVANZO PRIMARIO SCESO DA 5 A 1,5 MILIARDI
Sono i numeri a ricordarcelo. Nel 2007 in questo fondo si registrava un avanzo primario di oltre 5 miliardi di euro, lo scorso anno l’avanzo si è ridotto a 1,5 miliardi e continuando di questo passo tra qualche anno potrebbe esserci un vero e proprio disavanzo. Ma cosa non ha funzionato? “Certamente non si è tenuto nella giusta considerazione la discrasia che si crea tra entrate e le uscite – ci spiega Elsa Fornero – Le entrate sono garantite solo dall’accantonamento del Tfr quindi sulla retribuzione di un lavoratore dipendente con una trattenuta mensile. Solo che in questi anni l’occupazione per via della crisi economica si è ridotta, a partire da quella dei lavoratori dipendenti, a fronte di una crescita dei lavoratori autonomi. Le uscite invece hanno degli stock crescenti, dove ci sono accantonamenti pluridecennali”. Insomma meno entrate, più uscite e piano piano il fondo è destinato a virare verso il rosso...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge