Investing.com — Il presidente Donald Trump deve dichiarare vittorie nelle sue battaglie commerciali globali presto o rischia di innescare una recessione che potrebbe costare ai Repubblicani le loro esigue maggioranze al Congresso, secondo gli analisti di Yardeni Research.
"Il presidente Donald Trump dovrà dichiarare vittorie nelle sue guerre commerciali con molteplici paesi in tutto il mondo prima piuttosto che dopo", ha scritto la società. "Lui e i suoi colleghi Repubblicani devono evitare una recessione causata dalle sue guerre tariffarie."
La società ha aggiunto che anche la pressione legale sta aumentando. Yardeni ha dichiarato: "Si stanno accumulando casi legali che sfidano l’autorità legale del Presidente di dichiarare una crisi per giustificare i suoi aumenti tariffari."
Ritengono che una sentenza contro i dazi potrebbe offrire a Trump una via d’uscita: "Potrebbe comunque dichiarare di aver vinto le guerre commerciali e quindi non aver più bisogno dei dazi."
I mercati hanno risposto positivamente ai segnali di progresso. "Il 9 aprile, gli investitori azionari erano entusiasti che Trump avesse posticipato i suoi dazi reciproci del Giorno della Liberazione del 2 aprile", ha affermato Yardeni, aggiungendo che l’S&P 500 ha "recuperato quasi tutte le sue perdite" dai "Giorni dell’Annientamento" di inizio aprile.
Recenti annunci — incluso un accordo commerciale USA-Regno Unito e i prossimi colloqui con funzionari cinesi — hanno contribuito a sostenere lo slancio del mercato.
Tuttavia, Yardeni ha avvertito che "il mercato azionario avrà presto stanchezza da accordi e si stancherà delle dichiarazioni di vittoria di Trump."
Yardeni prevede che le tensioni commerciali diminuiranno entro metà estate: "Pensiamo che la questione commerciale sarà alle nostre spalle entro luglio o agosto", ha scritto la società.
Dopo di che, ritengono che l’attenzione potrebbe spostarsi sui danni economici già causati. Tuttavia, la società rimane ottimista, citando dati resilienti sulla disoccupazione e impatti temporanei sulla produttività.
"Stiamo ancora scommettendo su uno scenario di Ruggenti Anni ’20", ha affermato Yardeni, guidato da "innovazioni tecnologiche che aumentano la produttività e la crescita economica reale mantenendo sotto controllo l’inflazione."
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