Investing.com - Il prezzo del greggio è in calo negli scambi della mattinata europea di questo lunedì e resta vicino al minimo di sette settimane nei timori che l’aumento della produzione USA possa aggravare ulteriormente il problema dell’eccesso di scorte nel mercato.
Il contratto del greggio West Texas Intermediate con consegna a luglio è sceso a 44,77 dollari al barile alle 3:35AM ET (07:35GMT), in calo di 19 centesimi, o dello 0,4%. Intanto, il greggio Brent con consegna ad agosto sull’ICE Futures Exchange di Londra scende di 14 centesimi a 47,23 dollari al barile.
Sulla settimana il greggio di New York ha perso 1,13 dollari o il 2,4%, mentre il greggio Brent di Londra ha visto un calo di 78 centesimi, o dell’1,6%.
Entrambi hanno chiuso il calo per la quarta settimana consecutiva, la serie più lunga dall’agosto 2015 per il greggio WTI, nei timori che l’aumento della produzione petrolio di scisto USA possa far deragliare il tentativo di riequilibrare il mercato tramite i tagli alla produzione OPEC e non-OPEC.
Secondo Baker Hughes, il numero degli impianti di trivellazione attivi negli Stati Uniti la scorsa settimana è salito per la ventiduesima settimana consecutiva, la serie di aumenti più lunga mai registrata, indicando che si attendono ulteriori aumenti della produzione.
Il totale è salito di 6 unità, a quota 747, il massimo dall’aprile del 2015.
L’aumento dell’attività estrattiva statunitense e della produzione di scisto rischiano di vanificare i tentativi dei principali produttori di riequilibrare il mercato.
Lo scorso mese l’OPEC e altri produttori non-OPEC hanno accettato di prolungare i tagli alla produzione di circa 1,8 milioni di barili al giorno fino a marzo 2018.
Finora i tagli implementati hanno influito poco sui livelli delle scorte, per via di un aumento della produzione di petrolio di scisto negli USA e per l’aumento della produzione nei paesi non aderenti come la Libia e la Nigeria.
Nella settimana appena iniziata i riflettori saranno puntati sui dati sulle scorte USA di martedì e mercoledì alla ricerca di nuove indicazioni sull’andamento della domanda e delle scorte nel principale consumatore mondiale.
Gli investitori continueranno inoltre a seguire le dichiarazioni dei principali produttori alla ricerca di segnali positivi che confermino l’adesione ai tagli alla produzione.
Intanto, sul Nymex i future della benzina con consegna a luglio sono stabili a 1,454 dollari al gallone, mentre il combustibile da riscaldamento con consegna a luglio scende di 0,5 centesimi a 1,420 dollari al gallone.
I future del gas naturale con consegna a luglio sono in calo di 8,3 centesimi a 2,954 dollari per milione di BTU.