Di Alessandro Albano
Investing.com - La Bank of England comunicherà l'ultima decisione di politica monetaria alle 13:00 CEST, ma i mercati potrebbero rimanere a bocca asciutta nel giorno in cui il Regno Unito 'festeggia' l'esito del voto sulla Brexit del 23 giugno 2016.
La variante Delta, che rappresenta il 98% dei casi in UK secondo i dati ufficiali, ha ritardato di "almeno 4 settimane" i piani del governo Johnson di eliminare definitivamente restrizioni il 21 giugno, aumentando le pressioni sulla ripresa economica e sul mantenimento degli stimoli monetari della banca centrale.
Nell'ultima riunione, inoltre, la banca guidata da Andrew Bailey aveva già annunciato una riduzione del ritmo degli acquisti di Gilt (titoli di stato britannici) da 4,4 miliardi di sterline a settimana a 3,4 miliardi di sterline, quindi è difficile che Threadneedle Street si muoverà ulteriormente nella riunione pre-estiva.
L'attenzione si concentrerà invece su come reagirà la banca all'aumento dell'inflazione e sul linguaggio che verrà usato, dopo che l'indice dei prezzi al consumo ha superato l'obiettivo della BoE accelerando al 2,1% nel mese di maggio, in linea con l'aumento dei prezzi osservato nelle maggiori economie.
Diversi banchieri centrali UK hanno suggerito possibili aumenti dei tassi nel 2022, ma, spiegano gli analisti di FXStreet, "questi sono parzialmente scontati". "Se la dichiarazione di giovedì suggerirà una possibile mossa nella prima metà dell'anno, a beneficiarne sarà la sterlina", affermano.
Gli operatori più attenti guarderanno anche i voti dei membri del comitato, come accaduto per i dot plot nell'ultima riunione Fed. Nel meeting di maggio, l'MPC ha votato unanime (9-0) per tenere i tassi fermi a maggio, ma sul mantenimento del QE il voto è stato di 8-1, con Andy Haldane, membro più hawkish e alla sua ultima riunione, che ha votato a favore della riduzione degli acquisti.
L'economia del Regno Unito continua a prendere velocità, con S&P che ora stima un PIL 2021 al 7% dal precedente 4,3%, ma con un inflazione al 2,1% su base annua la Boe si adeguerà alle altre banche centrali indicando "fattori temporanei" alla base dell'aumento dei prezzi e incertezze sulle prospettive economiche per mantenere la politica monetaria in modalità 'pilota automatico'.
"Non ci aspettiamo alcun cambiamento alla politica o alle linee guida attuali alla prossima riunione", ha affermato Daiwa Capital Markets in una nota.
"Da quando la BoE ha pubblicato le previsioni a seguito della precedente riunione del MPC del 6 maggio, l'attività economica sembra essere migliorata prima delle aspettative. La banca centrale sottolineerà ancora una volta che le prospettive per l'economia, compresi i movimenti relativi della domanda e l'offerta, rimangono molto incerta", ha aggiunto la società finanziaria.
Secondo gli analisti di ING, "la Banca non dirà nulla di particolarmente nuovo sui tempi degli aumenti dei tassi in questa prossima riunione. Per ora, siamo nel campo del primo rialzo dei tassi nel 1Q23".
Se un'ulteriore impennata delle pressioni sui prezzi potrebbe spingere l'inflazione al 2,5% entro la fine dell'anno, è probabile che i prezzi "scenderanno una volta che i picchi dovuti alle riaperture dei prossimi svaniranno", hanno aggiunto da ING. " Questo, a sua volta, riduce la pressione sui policymaker per un'uscita anticipata dai programmi di stimolo".