Di Alessandro Albano
Investing.com - La riunione di due giorni del FOMC, che si concluderà domani sera con la decisione di politica monetaria (20:00 CEST), potrebbe deludere le attese di un'azione preventiva da parte della banca per limitare un continuo aumento dei prezzi al consumo come osservato tra aprile e maggio. Tuttavia, il meeting potrebbe fornire importanti indicazioni su cosa aspettarsi a fine agosto, quando i banchieri centrali si troveranno nel consueto incontro annuale di Jackson Hole.
Cosa aspettarsi dalla riunione
Secondo gli analisti di ING (AS:INGA), nella riunione odierna il braccio esecutivo della Federal Reserve lascerà la politica invariata "smorzando al massimo qualsiasi discorso sul tapering". "I mercati cercheranno maggiori indicazioni sull'inflazione e cercheranno di capire se la Fed ha iniziato a riconoscere che l'inflazione potrebbe non essere transitoria così come si pensava", dichiarano gli analisti in una nota di ricerca.
"È certamente possibile un aggiustamento tecnico per affrontare il rapido accumulo di liquidità in eccesso, ma permangono rischi al ribasso per il dollaro", affermano dalla banca olandese.
Secondo il consenso generale, la Fed non modificherà l'intervallo dei Fed funds (0-0,25%), e non apporterà nemmeno qualche aggiustamento al QE da 120 miliardi di dollari mensili. "Tuttavia - aggiungono gli esperti - riceveremo previsioni aggiornate, incluso il grafico "dot plot" della Fed con i mercati che cercano di vedere se ci sono segni di crepe nella posizione di inflazione transitorie della Fed.
Inflazione "transitoria"?
Con l'inflazione dei prezzi al cosa ai massimi da 13 anni e l'inflazione core ai massimi da 30 anni, secondo gli esperti di ING i membri del comitato esecutivo "saranno un po' più equilibrati nella loro valutazione sui rischi di inflazione". Dopotutto, precisano, il Beige Book della Fed ha mostrato che il potere dei prezzi delle aziende "sta tornando e ci sono prove che i costi del lavoro stanno iniziando a salire".
"Anche le aspettative di inflazione sono chiaramente in aumento, come si evince dal rapporto sulla fiducia dei consumatori dell'Università del Michigan".
Per gli economisti, è probabile che "assisteremo ad una modesta revisione al rialzo delle loro previsioni di inflazione", con il PIL che "potrebbe anche vedere una spinta verso l'alto nelle previsioni a breve termine".
Mercato del lavoro
Per gli analisti, la Fed porrà maggiore enfasi sui dati sotto le attese dell'occupazione di aprile e maggio, segnalando che l'economia "ha ancora bisogno di stimoli". "Con i livelli di occupazione ancora in calo di oltre sette milioni rispetto a febbraio 2020, possono usarlo per giustificare il loro ragionamento secondo cui è troppo presto per discutere del tapering del QE", aggiunge ING.
Per la banca olandese, con l'economia che nel trimestre estivo "recupererà tutta la produzione persa durante la pandemia", è probabile che "ci vorranno un altro paio di mesi di forte attività economica, inflazione elevata e aumento dell'occupazione prima che la Fed concordi sul fatto che l'economia abbia raggiunto sostanziali progressi”.
Piccoli passi verso il tapering?
Nonostante le dichiarazioni accomodanti di Powell in diverse occasioni, alcuni policy-maker hanno fatto intendere che preferirebbero muoversi su questa direzione, come il presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker, che che settimane fa ha affermato che "potrebbe essere il momento di pensare almeno al tapering".
"Riteniamo che la conferenza di Jackson Hole della Federal Reserve a fine agosto darà il via alla questione tapering", affermando da ING, "e questo verrà enunciato più formalmente nella riunione del FOMC di settembre con un annuncio formale di riduzione del QE nell'incontro di dicembre".
Aumento tassi più vicino
In termini di tassi di interesse, il dot plot della Fed di marzo ha mostrato che quattro dei 18 membri del braccio esecutivo si aspettano un aumento dei tassi di interesse nel 2022, mentre sette ritengono puntano ad un aumento dei tassi di interesse entro la fine del 2023. Secondo le indicazioni di marzo, la maggioranza dei membri non ritiene possibile un aumento dei fondi federali "non prima del 2024".
"Potremmo vedere uno o due funzionari portare avanti le loro previsioni mercoledì, ma non ci aspettiamo che quelle mediane cambino: ci vorrebbero tre persone per portare la pressione mediana del primo aumento nel 2023".
Ma, sottolineano da ING, "continuiamo a pensare che il primo rialzo dei tassi avverrà all'inizio del 2023 con i rischi orientati verso un'azione anticipata, in quanto le cicatrici della pandemia sul lato dell'offerta significano che questa farà fatica a tenere il passo con la forza della domanda".
"In un ambiente in cui le aziende hanno potere di determinazione dei prezzi - spiegano gli esperti - i lavoratori stanno iniziando a spingere per salari più alti e i costi delle case saranno più pronunciati e persistenti, e non siamo neanche lontanamente sicuri quando la Fed parla di inflazione transitoria".
ING prevede che l'inflazione al consumo rimarrà sopra il 4% almeno fino al primo trimestre 2022, con la dinamica di fondo "sopra il 3% almeno fino al secondo trimestre del prossimo anno".