Di Mauro Speranza
Investing.com – Argentina ancora in 'alto mare' sulla ristrutturazione del suo debito, dopo il prolungamento al 2 giugno deciso nei giorni scorsi per quanto riguarda la scadenza per l'accettazione o il rifiuto dell'offerta del governo sudamericano per i creditori.
Il ministro dell'Economia argentino, Martin Guzman, ha annunciato che nonostante l'avvicinamento registrato con un gruppo di creditori nel negoziato per la ristrutturazione del debito estero “c'è ancora un lungo cammino da percorrere”.
Il debito argentino da ristrutturare arriva a 67 miliardi di dollari di bond sovrani e la scadenza del pagamento era stata rinviata dopo che l'offerta iniziale al centro della trattativa era stata respinta da tutti i principali gruppo di obbligazionisti, provocando un nuovo crollo del peso argentino.
Il governo proponeva un periodo di grazia di tre anni nel corso dei quali non sarebbero stati effettuati i pagamenti di cedole e di capitale, il taglio degli interessi dei due terzi fino al 2,33% massimo, in calo dal 7% medio attuale, e il taglio del capitale del 5,4%.
Dopo il rifiuto, la nuova offerta prevedeva la riduzione della durata di alcuni dei 10 bond da emettere al posto dei 21 da ristrutturare, così come il periodo di grazia sarebbe stato ridotto di un anno e gli interessi offerti si mostrerebbero più generosi.
In particolare, i primi pagamenti dovrebbero scattare già da fine 2021 e non più da fine 2022 e al posto delle nuove obbligazioni in scadenza nel 2030, 2036, 2043 e 2047 se ne avrebbero altre in scadenza nel 2030, 2035, 2042 e 2046.
Nel comunicato ufficiale del governo argentino si spiega che uno dei gruppi creditori ('Ad Hoc') comprendente i fondi di investimento Monarch e Bhk Capital non ha accettato l'offerta dopo “essersi mosso nella direzione giusta rispetto all'offerta precedente”, ma “l'avvicinamento è insufficiente in relazione alle necessità del paese”.
“Ci aspettiamo di proseguire il dialogo con questo gruppo di creditori che fino ad oggi sono quelli che hanno una posizione più lontana rispetto alle restrizioni che ci condizionano”, ha aggiunto il ministro, che ha precisato di poter rivelare questi dettagli in considerazione del fatto che “è scaduta la clausola di confidenzialità della proposta”.
La cautela del governo nella trattativa era stata sottolineata dallo stesso Ministro Guzman nei giorni scorsi, spiegando che l'Argentina “intende prendere solo impegni che crede di poter rispettare” e “prima dobbiamo accordarci con i creditori che debbono capire le difficoltà in cui si trova il Paese. E' anche per questo che prima abbiamo lavorato insieme al Fondo monetario internazionale (Fmi) per valutare quale è la nostra capacità di rimborso”.
La complessità del negoziato, ha quindi detto, “è data dal fatto che vi sono vari creditori e che sono molto diversi gli uni dagli altri, con priorità e esigenze differenti”. Per cui, ha aggiunto, “esiste un lavoro di coordinamento fra debitore e creditori, ma anche fra gli stessi creditori”.
A questo punto, tutto farebbe supporre una nuova proroga per la data ultima di accettazione (o rifiuto) per il creditori e il governo potrebbe concedersi ulteriori dieci giorni di trattativa per evitare quello che sarebbe il suo nono default della storia.