Futures Pros – I futures del petrolio greggio sono in salita nella giornata di oggi, in recupero dal calo di venerdì del 2% tra il crescente ottimismo sulla ripresa economica degli Stati Uniti e l’attenzione dei mercati concentrata sulle tensioni politiche in corso in Egitto.
Il New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures del greggio con consegna a marzo a 89,21 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, guadagnando lo 0,22%.
In precedenza era stato raggiunto il massimo giornaliero di 89,53 dollari al barile.
I dati relativi a venerdì hanno mostrato che l'economia statunitense ha registrato un aumento significativamente inferiore di posti a gennaio rispetto alle previsioni, sui dati ha inciso la morsa del maltempo che ha attanagliato gran parte degli Stati Uniti. Tuttavia, il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al livello più basso in due anni, alimentando speculazioni sullo slancio ritrovato del mercato del lavoro americano.
Gli Stati Uniti sono il maggiore consumatore mondiale di greggio.
Nella giornata di domenica, i gruppi di opposizione tra cui il gruppo escluso dei Fratelli Musulmani ha avuto colloqui con il governo egiziano per risolvere la crisi politica del Paese, ma la richiesta delle immediate dimissioni del presidente Hosni Mubarak non è stata accolta.
I manifestanti anti-governativi hanno dichiarato che continueranno la loro battaglia di 12 giorni per far dimettere il presidente che ha promesso di rimanere fino a settembre, sollevando il timore che proteste simili possano diffondersi ai paesi produttori di petrolio del Medio Oriente, causando la chiusura del Canale di Suez.
Il Canale di Suez trasporta circa 2 milioni di barili di greggio al giorno dal Nord Africa verso gli Stati Uniti ed è stato identificato dalla Energy Information Administration degli Stati Uniti come uno dei sette “punti di passaggio mondiali del petrolio” e un “corridoio di transito importante per i mercati petroliferi mondiali” nel suo Energy Outlook 2011.
Nel frattempo, il divario tra i futures petroliferi si amplia ulteriormente. L’ICE Futures Exchange, i futures Brent con consegna a marzo guadagnano lo 0,63% scambiati a 100,58 dollari al barile, 11,37 al di sopra della controparte statunitense.
Il gas naturale con consegna a marzo perde l’1,28%, scambiato a 4,247 dollari per milione di unità termiche britanniche, mentre l'olio da riscaldamento con consegna a marzo è salito dello 0,59%, scambiato a 2,734 dollari a gallone durante la mattinata degli scambi europei.
Il New York Mercantile Exchange, ha scambiato i futures del greggio con consegna a marzo a 89,21 dollari al barile durante gli scambi europei della mattinata, guadagnando lo 0,22%.
In precedenza era stato raggiunto il massimo giornaliero di 89,53 dollari al barile.
I dati relativi a venerdì hanno mostrato che l'economia statunitense ha registrato un aumento significativamente inferiore di posti a gennaio rispetto alle previsioni, sui dati ha inciso la morsa del maltempo che ha attanagliato gran parte degli Stati Uniti. Tuttavia, il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al livello più basso in due anni, alimentando speculazioni sullo slancio ritrovato del mercato del lavoro americano.
Gli Stati Uniti sono il maggiore consumatore mondiale di greggio.
Nella giornata di domenica, i gruppi di opposizione tra cui il gruppo escluso dei Fratelli Musulmani ha avuto colloqui con il governo egiziano per risolvere la crisi politica del Paese, ma la richiesta delle immediate dimissioni del presidente Hosni Mubarak non è stata accolta.
I manifestanti anti-governativi hanno dichiarato che continueranno la loro battaglia di 12 giorni per far dimettere il presidente che ha promesso di rimanere fino a settembre, sollevando il timore che proteste simili possano diffondersi ai paesi produttori di petrolio del Medio Oriente, causando la chiusura del Canale di Suez.
Il Canale di Suez trasporta circa 2 milioni di barili di greggio al giorno dal Nord Africa verso gli Stati Uniti ed è stato identificato dalla Energy Information Administration degli Stati Uniti come uno dei sette “punti di passaggio mondiali del petrolio” e un “corridoio di transito importante per i mercati petroliferi mondiali” nel suo Energy Outlook 2011.
Nel frattempo, il divario tra i futures petroliferi si amplia ulteriormente. L’ICE Futures Exchange, i futures Brent con consegna a marzo guadagnano lo 0,63% scambiati a 100,58 dollari al barile, 11,37 al di sopra della controparte statunitense.
Il gas naturale con consegna a marzo perde l’1,28%, scambiato a 4,247 dollari per milione di unità termiche britanniche, mentre l'olio da riscaldamento con consegna a marzo è salito dello 0,59%, scambiato a 2,734 dollari a gallone durante la mattinata degli scambi europei.