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Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì

Pubblicato 10.09.2018, 11:59
Aggiornato 10.09.2018, 12:08
© Reuters.  Le cinque cose da seguire sui mercati questo lunedì
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Investing.com - Ecco le cinque principali notizie da seguire sui mercati finanziari questo lunedì 10 settembre:

1. Tensioni commerciali al centro della scena

L’incertezza che circonda le tensioni commerciali continua a dominare l’attenzione dei mercati, con il Rappresentante commerciale degli Stati Uniti Robert Lighthizer che incontrerà i funzionari dell’Unione Europea a Bruxelles nel corso della giornata.

Si tratta del primo incontro di alto profilo da quando il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker e il Presidente USA Donald Trump hanno raggiunto un accordo a luglio per discutere di dazi industriali (escluse le auto), gas naturale e soia.

Il quotidiano tedesco Handelsblatt ha riportato che la Commissaria al Commercio UE Cecilia Malmstrom intende non toccare argomenti sensibili come auto ed agricoltura e focalizzarsi invece su questioni meno aggressive, come le esportazioni di manzo USA o gli standard tecnici europei.

Il vertice si terrà mentre continuano ad aumentare le tensioni tra Stati Uniti e Cina. Sebbene i recenti dazi su 200 miliardi di dollari di prodotti cinesi debbano ancora essere implementati, Trump venerdì ha annunciato di essere pronto a prendere di mira altri 267 miliardi di dollari di beni.

“I dazi da 200 miliardi di dollari di cui parliamo potrebbero entrare in vigore molto presto, a seconda di quello che succederà”, afferma Trump. “Odio dirlo ma, oltre a questi, ci sono altri 267 miliardi di dollari pronti da colpire se lo volessi”.

Il ministero degli esteri cinesi stamane ha promesso di rispondere a qualsiasi altra mossa intrapresa dagli Stati Uniti.

Intanto, il Primo Ministro nipponico Shinzo Abe questa mattina ha promesso di lavorare per il libero commercio nelle trattative con gli Stati Uniti. “Il botta e risposta dei dazi non porta vantaggi a nessun paese”, ha riferito Abe ad un incontro di legislatori del Partito Democratico Liberale stamane.

I commenti sono stati resi nel corso del suo primo discorso sulla politica da quando Trump la scorsa settimana ha lasciato intendere che potrebbe prendere di mira il Giappone con i dazi commerciali.

2. Le borse globali registrano il calo più lungo in 2 anni

I titoli azionari mondiali segnano il calo più lungo dall’inizio del 2016, tra le preoccupazioni per lo scontro commerciale USA-Cina e per un nuovo aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve questo mese.

Le borse asiatiche hanno chiuso miste e l'indice cinese Shanghai Composite ha trainato le perdite crollando di oltre l’1%.

I mercati europei segnano leggeri rialzi, con il settore finanziario che incoraggia la salita, mentre il vertice tra i negoziatori di Stati Uniti ed Europea fa prevedere un aumento delle tensioni commerciali.

I future USA puntano ad un’apertura al rialzo, in ripresa dopo che il Nasdaq ha chiuso la scorsa settimana in calo per la quarta volta consecutiva, nell’inizio di settembre peggiore dal 2008. Alle 6:01 ET (10:01 GMT) i future Dow blue chip salgono di 70 punti, o dello 0,27%, i future S&P 500 vanno su di 9 punti, o dello 0,30% mentre i future Nasdaq 100 sono in salita di 36 punti, o dello 0,48%.

3. Dollaro in calo, si avvicina la decisione di politica monetaria della Fed

Alle 6:04 ET (10:04 GMT), l’indice del dollaro USA, che replica l’andamento del biglietto verde contro un paniere di altre sei principali valute, scende dello 0,09% a 95,29.

Il biglietto verde scende contro i principali rivali questo lunedì, gli investitori si danno alle prese di profitto dopo il report positivo sull'occupazione della scorsa settimana che ha spinto l'indice del dollaro sopra il livello di 95.

Il report sull’occupazione di venerdì ha confermato le aspettative che la Federal Reserve proceda con l’aumento di un quarto di punto dei tassi in occasione del vertice del 25-26 settembre.

Aumentano anche le probabilità di un altro rialzo a dicembre e si attestano all’80% rispetto al 70% segnato prima della pubblicazione dei dati.

Nel weekend, il Presidente della Fed di Boston Eric Rosengren ha reso noto che la banca centrale USA non avrà bisogno di accelerare il ritmo degli aumenti graduali, che si sono tradotti in circa un aumento a trimestre, con il prossimo previsto questo mese. Questo ritmo stabile è un lusso guadagnato iniziando presto, ha spiegato, riducendo la necessità di muoversi più rapidamente e di tenere il passo con l’inasprimento dell’economia.

4. Prezzo del greggio in salita, diminuisce l’attività di trivellazione USA

Il prezzo del greggio sale questo lunedì, le aziende energetiche USA hanno ridotto la produzione in alcuni impianti la scorsa settimana e le scorte dovrebbero diminuire con le sanzioni di Washington contro l’Iran che entreranno in vigore a novembre.

I future del greggio USA salgono dello 0,55% a 68,12 dollari alle 6:07 ET (10:07 GMT), mentre il greggio Brent va su dello 0,65% a 77,33 dollari.

Il numero di impianti di trivellazione attivi negli USA è sceso di due unità la scorsa settimana, con il totale pari a 860, secondo l’agenzia di servizi energetici Baker Hughes. I report mostrano che il numero di impianti è rimasto pressoché invariato da maggio.

Le sanzioni statunitensi contro l’Iran, il quinto esportatore petrolifero al mondo, entreranno in vigore a novembre. L’agenzia energetica FGE ha affermato che vari clienti dell’Iran, compresi India, Giappone e Corea del Sud, stanno riducendo gli acquisti di greggio iraniano.

5. Sotto i riflettori le decisioni di politica monetaria nei mercati emergenti

Le banche centrali di Turchia e Russia annunceranno le decisioni di politica monetaria questa settimana, con i mercati attenti a capire come le due banche gestiranno i problemi della debolezza delle rispettive valute.

L’economia turca ha visto una crescita del 5,2% su base annua nel secondo trimestre, secondo i dati ufficiali di questo lunedì, quelli che dovrebbero essere gli ultimi dati di una crescita forte prima del previsto rallentamento del secondo semestre causato dalla crisi monetaria. I dati non sono riusciti a spingere la lira turca, crollata di quasi il 30% contro il biglietto verde nel terzo trimestre.

Il rublo russo si è indebolito di oltre 70 contro il dollaro per la prima volta dal marzo 2016 questo lunedì, restando sotto pressione tra i timori e l’incertezza per le sanzioni USA.

La banca centrale turca annuncerà la sua decisione sui tassi giovedì, mentre il governatore della banca russa, Elvira Nabiullina, ha affermato che le due opzioni sono di confermare o alzare i tassi venerdì.

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