Investing.com - La sterlina è stabile al minimo di un mese e mezzo contro un dollaro più forte questo mercoledì, mentre cresce la fiducia nella ripresa economica statunitense; gli investitori attendono il report preliminare sulla crescita del secondo trimestre negli USA nonché l’esito del recente vertice di politica monetaria della Federal Reserve nel corso della seduta.
Il cambio GBP/USD scende dello 0,04% a 1,6937, il minimo dal 18 giugno.
Supporto intorno a 1,6800 e resistenza a 1,6900.
Gli Stati Uniti pubblicheranno la stima preliminare sulla crescita del prodotto interno lordo del secondo trimestre nel corso della giornata, seguita dalla conclusione del vertice di politica monetaria della Fed prevista per questo pomeriggio.
I traders attendono inoltre il report sull’occupazione non agricola USA per il mese di luglio che sarà rilasciato venerdì.
Il dollaro si è rafforzato da quando all’inizio del mese la Presidente della Fed Janet Yellen ha dichiarato che i tassi potrebbero aumentare presto se la ripresa nel mercato del lavoro continuerà come previsto.
Il biglietto verde è stato sostenuto inoltre dai dati economici che hanno mostrato un miglioramento della ripresa economica. Nel report di ieri del Commerce Board si legge che la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti è salita al massimo degli ultimi sette anni questo mese.
La sterlina è pressoché invariata contro l’euro, con EUR/GBP a 0,7911, restando al di sopra del minimo di 22 mesi di 0,7873 registrato lo scorso mercoledì.
La moneta unica è rimasta sotto forte pressione alla vendita tra i timori per la divergenza di opinioni in merito alla politica monetaria tra la Banca Centrale Europea e le altre banche centrali.
I dati di oggi hanno mostrato che l’economia spagnola è cresciuta dello 0,6% nel secondo trimestre del 2014, al di sopra delle aspettative, e dell’1,2% su base annua.
Tuttavia, in un secondo report si legge che l’indice dei prezzi al consumo in Spagna è sceso dello 0,6% a luglio, alimentando i timori per la minaccia di deflazione nella zona euro.
Domani, la zona euro pubblicherà gli attesissimi dati sull’indice dei prezzi al consumo.