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Mediolanum vede crescita Nii in 2024 indipendentemente da trend tassi

Pubblicato 09.11.2023, 13:20
Aggiornato 09.11.2023, 17:45
© Reuters. Un logo di Banca mediolanum a Firenze. 3 aprile 2017. REUTERS/Stefano Rellandini
BMED
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MILANO (Reuters) -Banca Mediolanum (BIT:BMED) conferma l'attesa di un margine di interesse (Nii) quasi raddoppiato nel 2023 e lo vede crescere anche l'anno prossimo indipendentemente dal trend dei tassi di interesse.

Lo ha detto l'AD Massimo Doris in un briefing sui conti dei nove mesi che hanno visto un utile netto di 572,2 milioni, in crescita del 52% rispetto a un anno prima.

"Prevediamo un aumento del margine di interesse nel 2024 e non è da escludere nel 2025 e nel 2026", ha detto Doris citando oltre a un effetto volumi anche il fatto che il prossimo anno il livello medio dei tassi sarà comunque superiore al 2023.

La banca pagherà il 22 novembre un acconto dividendo di 0,28 euro per azione.

Il margine di contribuzione è cresciuto del 31% a 1,3 miliardi, mentre quello operativo si è attestato a 731,3 milioni (+5%).

Le commissioni sono cresciute del 4% a 769,7 milioni, grazie alla buona performance dei mercati finanziari, ma anche al contributo della raccolta netta di prodotti di risparmio gestito. Il margine di interesse, più che raddoppiato, beneficia dei tassi alti e del peso della componente variabile nei portafogli crediti e dei titoli detenuti dalla tesoreria.

Il patrimonio amministrato è cresciuto del 12% a 112,3 miliardi.

La raccolta netta totale dei primi nove mesi è di 5,6 miliardi, in linea con quella di un anno prima. Quella gestita è calata del 33% a 2,84 miliardi.

La raccolta netta di ottobre è stata di 186 milioni.

Il Cda ha deliberato di proporre ai soci di destinare 67,4 milioni a una riserva non distribuibile a fronte dell'imposta straordinaria sulle banche.

© Reuters. Un logo di Banca mediolanum a Firenze. 3 aprile 2017. REUTERS/Stefano Rellandini

"Dal punto di vista della banca è più conveniente fare così. C'è una spinta a un rafforzamento patrimoniale costante. Se ho la possibilità di non pagare facendo quello che mi chiedono i regolatori, tanto meglio", ha detto Doris aggiungendo che in ogni caso, grazie all'incremento degli utili, le banche italiane pagheranno in tasse ordinarie almeno il 50% in più.

Il Cet1 si attesta al 22,1%.

(Gianluca Semeraro, editing Sabina Suzzi)

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