Di Alessandro Albano
Investing.com - L’attività economica dell’Eurozona ha indicato il tasso più rapido di crescita in 21 anni nel mese di luglio, grazie alla progressiva riapertura dei mercati dalle restrizioni anti Covid-19. Lo afferma IHS Markit nelle indagini PMI rilasciate venerdì.
Il record di espansione dell’attività terziaria in 15 anni, avverte IHS, è stato tuttavia attenuato da un rallentamento della crescita della produzione manifatturiera legato in molti casi al peggioramento della catena di distribuzione.
La fiducia, inoltre, ha subito l’effetto dei crescenti timori sulla variante Delta, portando l’ottimismo nei prossimi dodici mesi al valore minimo in cinque mesi, mentre la domanda ha ancora una volta superato l’offerta, con i prezzi di vendita di beni e servizi che "sono aumentati ad un ritmo mai visto prima di giugno".
Guardando i dati, la prima stima dell'indice PMI Composito dell’Eurozona, dalla lettura record in 15 anni di giugno di 59,5 punti, è salito a 60,6, segnando il valore più alto da luglio 2000 e portando a quattro i mesi consecutivi in cui l’attività indica un’accelerazione di crescita.
L'attività del settore terziario è aumentata a 60,4 dai 58,3 del mese precedente, registrato i massimi in 15 anni (giugno 2006), mentre il comparto manifatturiero ha rallentato ai minimi in 4 mesi a 62,6 dai 63,4 di giugno.
Tra i diversi Paesi, la Germania è stata la capofila di questo rialzo, riportando la più forte espansione mensile dal 1998, con espansione senza precedenti del terziario e un rallentamento della produzione manifatturiera. Al contrario, la Francia ha riportato il tasso di espansione più basso in tre mesi, a seguito del rallentamento della crescita terziaria, che però ha mantenuto uno dei valori più forti degli ultimi tre anni.
Secondo Chris Williamson, Chief Business Economist di IHS, l’Eurozona "sta beneficiando durante il periodo estivo di una crescita sostenuta, dovuta all’allentamento delle restrizioni anti Covid-19 che a luglio ha spinto il livello di crescita al valore più veloce in 21 anni".
Il settore del terziario, in particolare, sta approfittando "di una maggiore libertà di movimento dovuta alle più deboli misure di contenimento" e al maggiore tasso di vaccinazione, "specialmente nei settori legati a ospitalità, viaggi e turismo".
L’indagine, avverte l'economista, ha evidenziato "il grave pericolo che la variante Delta costituisce per l’economia futura". "Infatti - sottolinea Williamson - l’aumento dei casi non solo ha ridotto l’ottimismo al livello più basso da febbraio, ma nuove ondate di Covid su scala mondiale potrebbero innescare ulteriori ritardi sulla catena di distribuzione globale, causando prezzi ancora più alti".