Di Alessandro Albano
Investing.com - La notizia riportata inizialmente da Bloomberg ha dato un po' di respiro ai bond dell'Eurozona e agli indici azionari della regione, con il Btp a a 10 anni tornato sotto il 4% di rendimento.
Secondo fonti anonime dell'agenzia, dopo la riunione di febbraio la Banca centrale europea potrebbe rallentare il ritmo di inasprimento e aumentare i tassi di "soli" 25 punti base, anche se questo "non dovrebbe essere interpretato come un ammorbidimento del mandato della Bce".
Le voci, secondo Bloomnberg, sarebbero sempre più insistenti ma le idee non sono ancora chiare all'Eurotower che, come la Fed, si muove non secondo una forward guidance precisa ma seguendo i dati (data driven). E in questo senso, l'alleggerimento dell'inflazione e una recessione meno grave del previsto potrebbero frenare i piani di rialzo della Bce, sebbene il contesto macro sia ben diverso da Washington.
Tuttavia, i membri del consiglio direttivo potrebbero decidere di seguire le parole della presidente Lagarde di dicembre, quando ha fatto capire che nuovi rialzi di 50 punti base rimangono validi anche per le prossime riunioni, un regalo di Natale che ha attirato non poche critiche da parte di alcuni governi (si veda caso Crosetto).
L'incertezza e tentativi di compromesso che ruotano intorno al consiglio direttivo si sono fatti sentire anche attraverso le parole di diversi esponenti della banca negli ultimi giorni, i quali hanno fatto intendere che il ritmo dei rialzi di Francoforte dev'essere ancora deciso.
Philip Lane, capo economista della Bce,ha affermato in un'intervista al Financial Times che la banca "deve alzare i tassi di interesse a un livello che inizi a limitare la crescita" e il loro picco dipenderà "da come l'economia risponderà al ciclo di inasprimento".
L'ex governatore della banca centrale irlandese ha poi precisato al FT che l'inflazione "si ridurrà rapidamente quest'anno", ma gran parte di essa sarà dovuta "ad un effetto base", in quanto l'aumento del prezzo del gas viene eliminato dai dati dell'anno precedente, e "potrebbe essere difficile garantire la fase finale della disinflazione".
Parole che, secondo Antonio Tognoli, analista di CFO Sim, "non fanno altre che alimentarne la volatilità".
"Siamo convinti che una banca centrale dovrebbe definire il percorso verso gli obiettivi che si è data, riservandosi ovviamente una certa flessibilità, e non genericamente sostenere che i rischi del fare tropo poco o troppo tanto sono rilevanti. I mercati finanziari questo lo sanno perfettamente", scrive l'analista sul nostro sito.
Dal forum di Davos, oggi è intervenuto il governatore della banca di Francia, Francois Villeroy de Galhau, che parlando con Bloomberg ha chiarito che "è troppo presto per speculare su cosa faremo a marzo".
Il banchiere ha poi messo altra carne sul fuoco. "Vorrei ricordare le parole del presidente Lagarde alla sua ultima conferenza stampa di dicembre, e cioè che dovremmo aspettarci di aumentare i tassi a un ritmo di 50 punti base per un periodo di tempo. Ebbene, queste parole sono ancora valide oggi", ha detto all'agenzia.