Di Alessandro Albano
Investing.com - La ripresa economica nell'area euro resta incompleta, mentre i rischi di un surriscaldamento dell’economia e di un’inflazione elevata sono ancora contenuti. Ad affermarlo è stato Fabio Panetta, membro del comitato esecutivo BCE, in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera giovedì.
Secondo l'economista già direttore generale di Bankitalia, in Europa "ci sono ancora ampie risorse inutilizzate", e "non è ancora stato recuperato il livello del Pil che avevamo raggiunto prima della crisi: lo recupereremo solo nei mesi a cavallo tra quest’anno e il prossimo".
"Con investimenti pubblici aggiuntivi pari ad appena l’1,6% del Pil, l’eurozona potrebbe tornare già nel 2022 sul trend di crescita pre-crisi", ha affermato Panetta, aggiungendo che "solo una crescita sostenuta risolverà i problemi dell’occupazione e del debito".
Il nuovo obiettivo d'inflazione contenuto nella nuova strategia di politica monetaria, pari al 2% nel medio termine e non inferiore, "non è un limite invalicabile". "Se serve per ancorare le aspettative e rendere credibile l’obiettivo del 2%, possiamo salire temporaneamente poco al di sopra", ha sottolineato il membro della BCE.
Un obiettivo d’inflazione troppo basso, ha poi aggiunto, "può comprimere eccessivamente i tassi d’interesse e ostacolare gli interventi della banca centrale a sostegno dell’economia", mentre la nuova formulazione della Strategy Review "dovrebbe eliminare i fraintendimenti generati dalla precedente definizione di un’inflazione inferiore ma vicina al 2%”.
Tramite le nuove linee guida, la BCE risponderà "con determinazione a shock negativi in grado di comprimere l’inflazione al di sotto del nostro obiettivo", con Francoforte che in futuro "dovrà ispirarsi più ai “Pirati dei Caraibi”, anche se alcuni preferirebbero la “Bella Addormentata”.
"Aumenteremo i tassi solo quando saremo convinti che l’inflazione possa collocarsi stabilmente al 2% nel medio termine in base a una serie di parametri indicati con chiarezza nella nuova forward guidance", ha poi detto l'economista.
Parlando dei rischi presentati dalla variante delta, o indiana, Panetta ha precisato che "non possiamo escludere che questo finisca per frenare la ripresa", tuttavia l’impatto "sarà probabilmente meno forte rispetto alle precedenti ondate" grazie al continuo aumento del tasso di vaccinazione".
Un rallentamento della ripresa potrebbe ritardare una revisione del programma Pepp da 1.850 miliardi, questione che ha diviso e continua a divedere il consiglio direttivo. Secondo l'ex Bankitalia, la discussione "parte da posizioni assai diverse" ed è "meglio affrontare e risolvere un problema alla volta", ma la discussione "deve avere ancora luogo".
"La BCE in questo momento sta facendo ricorso soprattutto a due strumenti: la forward guidance sui tassi d’interesse e gli acquisti di titoli", ha ribadito. "Non avrebbe senso attuare una politica monetaria espansiva con uno strumento (la forward guidance) e restrittiva con l’altro (gli acquisti di titoli)".
Per l'ex numero uno dell'Ivass, "il problema fondamentale per me è come utilizzare in modo efficiente gli acquisti di titoli per rafforzare la forward guidance, in particolare per garantire una trasmissione omogenea della politica monetaria nell’area dell’euro".