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Bce ha bisogno di robusto rialzo tassi a ottobre; tasso neutrale entro fine anno -Rehn

Pubblicato 28.09.2022, 11:55
Aggiornato 28.09.2022, 12:01
© Reuters. Il governatore della banca centrale finlandese Olli Rehn parla durante un'intervista a Helsinki, Finlandia, 17 luglio 2018. REUTERS/Ints Kalnins

HELSINKI (Reuters) - La Bce deve continuare ad alzare i tassi di interesse rapidamente per domare l'inflazione, e potrebbe raggiungere prima di Natale un livello che non stimola più l'economia, ha detto in un'intervista il capo della banca centrale finlandese, Olli Rehn.

La Bce ha alzato i tassi di 125 punti base nelle ultime due riunioni, il ritmo più rapido mai registrato, ma l'inflazione è ancora lontana dal suo picco, il che fa pensare a un ulteriore inasprimento da parte di una banca centrale che ha iniziato ad alzare i tassi ben dopo la maggior parte dei suoi principali omologhi.

"È opportuno prendere una decisione su un altro significativo aumento dei tassi, che sia di 75 o 50 punti base o qualcos'altro", ha detto Rehn alla Reuters senza approfondire cosa possa comportare "qualcos'altro".

"Fino all'inizio di quest'anno ero favorevole al gradualismo, ma per il momento è più probabile che ci sia un'azione decisa e anticipata", ha detto Rehn, che - all'interno del Consiglio direttivo - è considerato un moderato.

Il rialzo di ottobre dovrebbe essere seguito da un altro passo che porti la Bce al tasso neutrale, ossia quel livello dei tassi di interesse che non stimola né rallenta la crescita, ponendo fine ad oltre un decennio di politica espansiva.

"A mio avviso, ci stiamo dirigendo verso l'intervallo del tasso neutrale entro Natale", ha detto Rehn, 60 anni, un potenziale candidato alla presidenza della Finlandia, secondo i sondaggi.

"Una volta raggiunto questo traguardo, vedremo se è il caso di passare in territorio restrittivo", ha aggiunto.

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"Se riterremo che le prospettive di inflazione richiedano un passaggio al territorio restrittivo, allora sarà così".

Anche se non è ben definito, si ritiene che il tasso neutrale sia tra l'1,5% e il 2%, ben al di sopra del tasso di deposito della Bce dello 0,75%.

I mercati vedono ora questo tasso raggiungere il 2% entro la fine dell'anno, per poi salire oltre il 3% la prossima primavera dato che l'inflazione, che ora si avvicina al 10%, dovrebbe rimanere al di sopra dell'obiettivo del 2% della Bce fino al 2024.

Tuttavia, Rehn ha minimizzato i timori per l'inflazione a lungo termine, sostenendo che le aspettative sono ancora "ampiamente ancorate" intorno all'obiettivo e che manca la crescita dei salari, un prerequisito per una crescita duratura dei prezzi.

"Per l'inflazione dell'area dell'euro, c'è un motore più importante degli altri e un ancoraggio più importante degli altri", ha detto Rehn. "Il motore è ovviamente l'energia. L'ancora è l'inflazione salariale relativamente moderata finora".

Il mercato del lavoro europeo sarà anche rigido, ma è in uno stato di gran lunga migliore rispetto a quello degli Stati Uniti, il che determina la divergenza di politiche tra la Bce e la Federal Reserve statunitense.

Oltre ai rialzi dei tassi, la Bce potrebbe anche dover cambiare il modo in cui remunera la liquidità in eccesso, in particolare gli oltre 2.000 miliardi di euro di prestiti concessi alle banche commerciali, spesso a tassi zero o negativi.

Le banche ora guadagnano un rendimento positivo solo parcheggiando il contante presso la banca centrale e alcuni, tra cui il capo della banca centrale francese Francois Villeroy de Galhau, hanno chiesto di cambiare le condizioni, poiché le banche si trovano a guadagnare un considerevole rendimento privo di rischio mentre il blocco entra in recessione.

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"Nel contesto attuale e futuro, si può dire che queste condizioni sono piuttosto favorevoli per le banche e sarei favorevole a esaminare la questione", ha detto Rehn.

Sebbene sia sempre più probabile che una flessione si trasformi in una recessione a causa dei prezzi dell'energia alle stelle e della potenziale scarsità di energia, Rehn ha sostenuto che si tratta comunque di un piccolo prezzo da pagare.

"La nostra sofferenza è molto, molto limitata rispetto a quella degli ucraini a causa dell'aggressione, e della guerra illegale e brutale della Russia".

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Francesca Piscioneri)

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