Di Alessandro Albano
Investing.com - L'economia dell'area euro ha continuato a crescere nel terzo trimestre ma gli sviluppi recenti porteranno ad una revisione al rialzo dell'inflazione e al ribasso per il PIL nella prossima riunione di dicembre. E' quanto si legge nei verbali della riunione del 27/28 ottobre della Banca Centrale Europea pubblicati giovedì.
Nonostante il Consiglio direttivo abbia valutato i rischi per l'economia come "sostanzialmente equilibrati", si legge nelle minutes, le strozzature dell'offerta e l'aumento dei prezzi dell'energia rimangono "i principali rischi a breve termine per il ritmo della ripresa e le prospettive per l'inflazione", e se dovessero durare più a lungo "potrebbero rallentare la ripresa".
Il board ha poi discusso del concetto di "stagflazione" in relazione ai rischi per l'outlook economico, ricordando come l'uscita dalla crisi pandemica abbia portato ad un rialzo sull'inflazione e ad un impatti al ribasso sulla crescita attraverso "un reddito disponibile reale inferiore e costi più elevati".
Nel ribadire il concetto di temporaneità delle cause dell'inflazione, con un calo previsto nel 2022, la normalizzazione dei prezzii ora richiederà "più tempo del previsto", con i rischi già espressi nel meeting di settembre che si sono "inclinati al rialzo".
Tassi
Nel confemare l'attuale politica monetaria per "convergere verso l'obiettivo simmetrico d'inflazione del 2%", alcuni membri del board hanno segnalato che gli stimoli dovranno essere "rivalutati in vista del miglioramento delle prospettive di inflazione e portati nel tempo verso una configurazione più neutra".
Parlando delle aspettative di mercato sul rialzo dei tassi, secondo la BCE il significativo aumento delle scadenze, anche nel medio termine, ha suggerito che gli operatori di mercato "hanno ritenuto che le condizioni di rialzo dei tassi di interesse sarebbero state soddisfatte prima di quanto previsto dal Consiglio direttivo".
In questo contesto, è stato osservato che esiste "un divario tra il futuro percorso dell'inflazione implicito nei mercati degli swap sull'inflazione e le proiezioni banca fatte a settembre".
Forward guidance
Per giustificare il "ritmo moderato" del PEPP e l'idea espressa anche da Lagarde in conferenza stampa sui tassi, il board dovuto riaffermare la forward guidance avanzata a lo scorso giugno e la sua valutazione secondo cui," mentre l'inflazione avrebbe impiegato più tempo del previsto per diminuire, nel medio termine è prevista rimanere al di sotto dell'obiettivo del 2%".
In questo contesto, viene precisato, "è stato necessario sottolineare le prospettive di inflazione a medio termine e la determinazione del Consiglio direttivo ad agire con forza e persistenza, in linea con la sua strategia di politica monetaria rivista, per ancorare saldamente le aspettative di inflazione al suo obiettivo del 2%".