A supporto giocano la stabilizzazione dei rendimenti dei Treasury americani e valutazioni relativamente basse dopo una partenza incerta del 2021, mentre l’azionario di Wall Street viaggia a livelli record
Il tema del cosiddetto “nuovo nominale”, vale a dire l’insensibilità dei tassi di interesse nominali all’aspettativa di rialzo dell’inflazione, continua a mostrarsi valido mentre l’economia si muove in direzione di una piena riapertura. Da inizio anno il dollaro si è rafforzato riflettendo una ripartenza americana più veloce delle attese alimentata dalla campagna vaccinale e dal robusto stimolo fiscale. Ma ora il dollaro dovrebbe prendersi una pausa allentando le pressioni sugli asset emergenti. Sono le conclusioni del commento settimanale del BlackRock (NYSE:BLK) Investment Institute, che rende noto che la grande casa resta in sovrappeso su Emergenti e azionario asiatico Giappone escluso, favorendo in particolare il debito emergente in valuta locale.
RISCHI DI STRETTTE MONETARIE
BlackRock avverte comunque di rischi potenziali di deterioramento del merito di credito di molti emittenti emergenti come risultato della massiccia espansione di bilancio dello scorso anno, con i governi di questi paesi che potrebbero dover fronteggiare il rischio di strette anche se le rispettive economie viaggiano ancora ben sotto il potenziale. A favore degli asset emergenti giocano comunque la stabilizzazione dei rendimenti dei Treasury americani e valutazioni relativamente basse, mentre l’azionario di Wall Street continua viaggiare a livelli record sostenuto anche dalla partenza positiva della stagione delle trimestrali aperta dalle grandi banche. Nuove indicazioni sulla forza della ripartenza americana e sulle altre economie sviluppate arriveranno nei prossimi giorni dagli indici PMI...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge