Mark Dowding, CIO di BlueBay, ritiene che la svolta che ha portato la Banca centrale americana ad assumere un atteggiamento un po’ meno espansivo non debba essere considerato un errore
Parte dell’isteria poi rientrata, riguardo al fatto che il FOMC della Federal Reserve di metà giugno possa aver commesso un errore sul fronte delle politiche monetarie lasciando intendere che si può cominciare a parlare di riduzione dello stimolo, è stata fuori luogo. Molti commenti che hanno fatto seguito ai movimenti dei rendimenti sono stati come minimo poco accurati: una Fed più ‘falco’ implica una curva più piatta, mentre une Fed più ‘colomba’ significa una curva più ripida, ma dire che la crescita sta rallentando o che la politica monetaria è diventata troppo restrittiva suona come una fake news e bisogna fare attenzione a chi si decide di dare ascolto, perché ci si potrebbe addirittura far convincere del fatto che l’Inghilterra vincerà gli Europei di calcio.
RIENTRATO L’APPIATTIMENTO DELLA CURVA
Sono le conclusioni della ‘settimana dei mercati’ di Mark Dowding, CIO di BlueBay, che sottolinea il sentimento di calma che si è ristabilito nei mercati dopo il drastico appiattimento della curva dei rendimenti USA, con quelli sulla scadenza più lunga scesi all’1,90%, dal 2,20% il FOMC della Fed. L’impressione di Dowding è che una parte del mercato sia rimasta scioccata dall’inversione di marcia del FOMC, che ha offerto un lieve assaggio di ‘taper tantrum’, a cui hanno fatto seguito gli interventi di una serie di speaker della Fed che hanno rassicurato i mercati sul fatto che il framework di Average Inflation Targeting rimarrà in vigore e che qualsiasi aggiustamento delle politiche riflette dati più solidi del previsto...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge