Mancano rating e ricerca fondamentale, Edward Bryan e Daniel C. Roarty di AllianceBernstein sottolineano che la gestione attiva consente di creare portafogli con small cap che danno un contributo alla sostenibilità
Nei mercati delle small cap è carente la ricerca fondamentale, e ancora di più una buona ricerca sui temi ESG, vale a dire ambientali, sociali e di governance. Ma gli investitori attenti possono comunque trovare delle modalità per accedere a dati ESG utili e creare portafogli small cap globali a gestione attiva composti da società che apportano un contributo importante alla risoluzione delle problematiche legate alla sostenibilità. AllianceBernstein spiega come identificare i titoli small cap globali con un focus vincente sull’ESG in un blog firmato da Edward Bryan e Daniel C. Roarty, rispettivamente Portfolio Manager e CIO per Sustainable Thematic Equities di AllianceBernstein.
MOLTE NON SONO CLASSIFICATE
I due esperti di AllianceBernstein rilevano che le small cap globali raramente dispongono di rating ESG, il che impedisce ai gestori che si affidano esclusivamente a rating di terzi di creare fondi dedicati. Le società più piccole spesso non riescono a completare tutte le informative necessarie e molte non vengono classificate dai principali fornitori, come MSCI e Sustainalytics, pur comunicando una serie di indicatori ESG interessanti. Un’ulteriore difficoltà è l’uniformità dei dati, che rende complicato per i gestori adottare un approccio coerente, soprattutto per le small cap, dove le correlazioni tra i rating sono meno della metà rispetto ai mercati large cap...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge