Di Laura Sanchez
Investing.com - Per il momento, il rischio di una crisi del debito sovrano è basso, in quanto l'inflazione mantiene alti i tassi di crescita nominale e il passaggio dell'aumento dei tassi della BCE ai costi di indebitamento dei governi è stato finora minimo. E' quanto si legge nell'ultimo report della banca d'affari Nomura sulla saluta dei bond di Stato dell'Eurozona, in un momento di continua salita dei rendimenti dei debiti causa QT e aumento tassi.
"Il vento potrebbe cambiare quando questi effetti si invertiranno, come ci aspettiamo che accadrà", spiega la banca, sottolineando che "se i Paesi vogliono raggiungere la piena sostenibilità del debito, molti di essi dovranno apportare grandi aggiustamenti ai propri bilanci fiscali."
Ma, come sappiamo, nell'area euro ci sono Paesi e Paesi, e non tutti dispongono di un maggiore spazio fiscale con capacità di spesa maggiore. In generale, la banca resta positiva e spiega che "diversi Paesi hanno approfittato degli anni di QE e dei bassi tassi di interesse per ristrutturare il proprio debito e coprirsi dall'aumento dei tassi di interesse".
"Il rischio di stress sovrano potrebbe essere sovrastimato dal mercato e quindi lo spread BTP-Bund potrebbero continuare a ridursi, come hanno già fatto negli ultimi mesi", aggiungono.
Come precisa Nomura, il debito diventa insostenibile quando gli investitori "non credono più che un governo possa ripagarlo". Non è importante solo il livello attuale del debito, ma anche il piano di rimborso del governo. La fattibilità del piano dipende da crescita, inflazione, tassi di interesse e politica fiscale: se queste variabili diventano incompatibili con un debito stabile a lungo termine, gli investitori inizieranno a dubitare della capacità di rimborso del debito con un conseguente aumento del rischio di default.
"La situazione attuale delle economie dell'area dell'euro appare meno problematica. La maggior parte delle economie si trova nei due quadranti inferiori. Il rischio di un 'effetto palla di neve' è molto basso perché l'inflazione dell'area dell'euro è attualmente elevata (8,5% a gennaio), il che mantiene il tasso di crescita nominale dell'area dell'euro a una media del 6,7% per il quarto trimestre del 2022", spiega la banca.
Sebbene la BCE stia aumentando i tassi d'interesse, Nomura fa notare che i costi del servizio del debito rimangono "per ora bassi" e "ci vorrà molto tempo prima che l'aumento dei tassi della banca centrale si traduca in un aumento dei costi di finanziamento". Il rendimento nominale medio del debito in essere nell'area dell'euro era solo dell'1,6% nel terzo trimestre del 2022, rispetto al 3,6% del quarto trimestre del 2009.