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Confindustria, recupero italiano prosegue spedito. Pil vicino a 6%

Pubblicato 13.09.2021, 11:04
Aggiornato 13.09.2021, 11:26
© Reuters.

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Di Alessandro Albano 

Investing.com - Anche se i contagi e la scarsità di alcune commodity restano fattori di incertezza, continua spedito il recupero dell’economia italiana nel 2021. E' quanto si legge nella "Congiuntura Flash" dell'ufficio studi di Confindustria, che sottolinea come i consumi delle famiglie siano in forte risalita, e come l’industria stia cedendo il passo ai servizi nel trascinare la crescita del Paese.

Dopo il forte rimbalzo del 2° trimestre (+2,7%), nel terzo trimestre i principali indicatori "stanno tenendo, nonostante gli effetti della scarsità di alcune materie prime e semilavorati e la ripresa dei contagi", spiega la ricerca, anche se "rimane molta incertezza per il quarto trimestre, legata al proseguimento dell’epidemia".

Il 2021, secondo l'associazione delle imprese, potrebbe chiudersi con un recupero vicino al +6,0%, in linea con il +5,8% stimato recentemente dal Mef e con il +5,9% delle nuove previsioni Ocse. 

I consumi privati, come atteso, sono ripartiti nel periodo aprile/giugno trimestre (+12 miliardi, pari a +5,0%), trascinati dalla spesa in servizi (viaggi e spese fuori casa), con le attese per il trimestre attuale che "sono di ulteriore risalita", in quanto resta da spendere "circa metà dell’extra-risparmio accumulato dalle famiglie durante il lockdown", che in primavera il Centro Studi Confindustria aveva stimato in 26 miliardi.

Gli investimenti, intanto, continuano la dinamica robusta, dopo un +2,4% in primavera che li ha portati "molto oltre i valori pre-crisi", con ordini "su un trend di aumento".

Servizi motore della ripresa

Per l'ufficio studi, a dettare il ritmo della ripresa non è più l’industria, principale motore finora, ma il settore dei servizi. Gli indici PMI mostrano una frenata nell’industria negli ultimi tre mesi (60,9 in agosto da 62,3 a maggio) e una accelerazione nei servizi (58,0 da 53,1).

Questo, spiegano da Confindustria, avviene "perché inizia a pesare anche in Italia la scarsità di alcuni input produttivi, che già preoccupava da alcuni mesi".

La produzione industriale è cresciuta nel secondo trimestre un po’ meno di gennaio/marzo (+1,2% vs +1,5%), ma il periodo estivo è partito "a ritmo minore", con luglio che ha registrato un +0,8%, mentre la variazione acquisita per il trimestre è +0,9%.

In agosto, avverte l'associazione, "le attese su produzione e ordini sono calate" perché "non si sono avuti altri blocchi per i servizi". Nel turismo, precisa la ricerca, la ripresa estiva c’è stata, anche se "siamo ancora molto sotto i valori pre-Covid e la fiducia delle imprese di servizi ha perso pochissimo in agosto".

Secondo lo studio, "la risalita del settore dovrebbe proseguire nel 3° trimestre, dati i giudizi sugli affari in aumento, ma con qualche ombra per il 4° trimestre, visto il marcato calo in agosto delle attese sugli ordini".

Ultimi commenti

Titolo fuorviante a mio modo di vedere. Quel 6% è l'aumento del PIL 0,....%!!!! Diversamente la Cina dovrebbe iniziare a tremare!!!!
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