Di Geoffrey Smith
Investing.com - I bond Usa a lunga scadenza hanno raggiunto il 3%, spingendo il dollaro ad un nuovo contro lo Yen. Intanto, è iniziata la "Battaglia per il Donbass", mentre in Cina la politica di tolleranza zero contro il Covid sembra non avere una fine nonostante le ricadute sulla crescita. Ecco le notizie principali di questo martedì:
prezzi del greggio continuano a scendere a causa delle continue preoccupazioni sulla forza della domanda cinese. Le azioni apriranno ai nuovi minimi di un mese, con gli utili di Netflix (NASDAQ:NFLX) e l'inizio degli alloggi a marzo e i permessi di costruzione i grandi eventi in calendario. Ecco cosa devi sapere sui mercati finanziari martedì 19 aprile.
1. Crolla lo yen
Il presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard ha affermato che esiste la possibilità per la banca centrale di aumentare il tasso obiettivo dei fed funds di 75 punti base nella riunione di maggio, con tasso neutrale degli stessi che secondo lui dovrebbe arrivare al 3,5%.
I commenti hanno portato il rendimento del titolo del Tesoro a 30 anni fino al 3% per la prima volta in oltre tre anni, mentre l'allargamento del differenziale di rendimento con il Giappone, la cui banca centrale si rifiuta ancora di accettare qualsiasi inasprimento della politica monetaria, ha portato a ulteriori vendite sul USD/JPY, con il dollaro che ha toccato il massimo da 20 anni di JPY128,46.
"I commenti di Bullard racchiudono davvero il dilemma in cui si sono trovate molte banche centrali", scrive in una nota Jeffrey Halley, analista senior di Oanda, aggiungendo che "dopo aver perso credibilità sull'inflazione transitoria, non ci sono soluzioni appetibili". "Le banche centrali possono recuperare terreno aumentando in modo aggressivo il costo del denaro e correre il rischio di una recessione. In alternativa, possono mantenere le luci accese lasciando che l'inflazione faccia il suo corso, sperando che i prezzi e l'erosione del potere di spesa non causino disordini sociali", afferma l'esperto
2. La "Battaglia per il Donbass"
Le forse russe hanno lanciato l'offensiva nell'Ucraina orientale, dando il via a quella che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiamato "Battaglia per il Donbass", nella quale è impegnata "una grandissima parte dell'intero esercito russo".
La conferma è arrivata anche dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, il quale all'emittente India Today TV ha affermato che Mosca sta avviando "una nuova fase dell'operazione militare speciale" in Ucraina, e che si tratterà "di un sviluppo significativo".
Intanto, la Banca Mondiale ha tagliato le stime di crescita mondiale per quest'anno a causa della "diffusione delle varianti del Covid-19, dell’inflazione e del debito". Per la World Bank, il Pil globale nel 2022 aumenterà del 3,2% dal +4,1% stimato in precedenza rispetto al rimbalzo del +5,5% nel 2021, con Pil dell’area euro tagliato di un punto percentuale al +4,2% nel 2022 e al +2,1% nel 2023.
3. Lockdown senza fine
Dopo due anni, Shanghai ha registrato i primi decessi per Covid, con le autorità che non hanno nessuna intenzione di porre fine alla politica di "tolleranza zero" nei confronti della malattia. Tangshan, la città con la più alta produzione di acciaio del paese, ha annunciato tre giorni di test di massa che, probabilmente, peseranno sulle attività delle industrie locali.
Intanto, l'indice di Hong Kong Hang Seng ha registrato nuovi ribassi nonostante le misure di sostengo annunciate da governo e banca centrale, incluso un taglio di 25 punti base sui requisiti di riserve. Non ha aiutato un giro di vite normativo sullo streaming live di videogiochi, che ha colpito titoli di società come Bilibili (HK:9626) e Kuaishou Technology (HK:1024).
Dopo la World Bank, anche Bank of America (NYSE:BAC) ha tagliato le sue previsioni sul PIL cinese, prevedendo ora una crescita 20220 pari al 4,2% dal 4,8% precedente.
4. Greggio tra crisi libica Cina
Il calo delle forniture dalla Libia alimentano i timori per l'offerta di greggio, mentre dal lato della domanda gli investitori continuano ad interrogarsi sui continui lockdown che vengono imposti in Cina.
“Affinché i prezzi del petrolio seguano una traiettoria sostenibile, la riapertura delle città in Cina è fondamentale per il passaggio ad una ripresa sostenibile che supporti la domanda”, ha scritto in una nota il direttore di SPI Asset Management Stephen Innes, secondo cui la situazione in Libia mostra come "i mercati del petrolio siano diventati reattivi agli shock della domanda.