Poniamo l’attenzione sulla difficile battaglia per l’equità. Una parte sostanziale di decessi per cancro in Europa, circa il 32% tra gli uomini e il 16% tra le donne, con percentuali che crescono nell’Europa Baltica, Centrale e Orientale, è associata alle diseguaglianze. In occasione della Giornata dedicata alla lotta al cancro, ne parliamo con il nostro ospite in studio, Salvatore Vaccarella, ricercatore in epidemiologia dei tumori dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro. Benevenuto
Salvatore Iaccarella, IARC Le persone con posizione socioeconomica più bassa hanno una probabilità più elevata di morire di tutti i tipi di tumori, e questo in tutti i paesi d’Europa. Ci sono diversi fattori che contribuiscono a queste diseguaglianze. C’è ad esempio l’accumulazione di una serie di fattori di rischio, oppure la mancanza di accesso ai servizi di cura sanitaria, ai trattamenti, alle diagnosi, etc. E tutti questi fattori hanno un impatto maggiore sulle persone di condizioni socio-economiche più basse. In alcuni paesi, dove c’è un sistema più universalistico di salute, queste diseguaglianze sono un po’ attutite. Abbiamo anche visto che tante di queste differenze medie che esistono tra paesi, sono in realtà dovute a quanto accade all’interno degli stessi paesi e a questo asse socioeconomico.
Stefania De Michele, euronews: Quali tumori sono più fortemente associati a questi fattori socioeconomici?
Salvatore Iaccarella, IARC: Sono principalmente tumori legati al fumo delle sigarette e all’alcool, ma non si limitano solo a questo tipo di fattori di rischio. Pesano anche l’accesso agli screening, come abbiamo visto nel caso del tumore alla cervice uterina, le persone che non hanno accesso agli screening, che sono molto efficienti, nel prevenire questo tipo di tumore, hanno tassi più alti.