Versione originale di Laura Sánchez – traduzione a cura di Investing.com
Investing.com - I mercati europei cercano di riprendersi dopo una settimana di infarto cardiaco dovuto all'effetto del coronavirus. Secondo gli ultimi dati, il virus ha infettato più di 14.000 persone e causato più di 300 morti.
Oggi lo Shanghai Composite è tornato alle contrattazioni, dopo essere rimasto chiuso per una settimana, e lo ha fatto con un calo del 7,72%. Da parte sua, il Nikkei ha perso l'1,01%.
L'iniezione di 156.000 milioni di euro (173.000 miliardi di dollari) di liquidità da parte della Banca centrale cinese tramite pronti contro termine a 7-14 giorni e una riduzione di 10 punti base dei pronti contro termine non ha avuto alcun effetto sui mercati asiatici.
Allo stesso modo, secondo Renta Markets, l'istituto "ha vietato le posizioni corte e il mercato dei futures dopo la chiusura delle sue borse".
Infine, "l'organismo di regolamentazione cinese ha suggerito che i fondi non dovrebbero vendere, a meno che non abbiano bisogno dei soldi per i rimborsi", dice José Luis Cárpatos, CEO di Serenity Markets.
Altri fattori
Mentre gli effetti del coronavirus non dovrebbero essere persi di vista, gli investitori dovrebbero anche prendere in considerazione importanti dati macro questa settimana. A parte la batteria di PMI di cui siamo già a conoscenza, continueremo a monitorare i risultati aziendali e, cosa molto importante, il rapporto sull'occupazione negli Stati Uniti venerdì. Per quanto riguarda la stagione degli, Link Securities afferma che "le aziende, soprattutto quelle più esposte ai mercati cinesi e del Sud-Est asiatico, non sono in grado di determinare quale sarà l'impatto della crisi sanitaria sui loro conti, quindi ciò che i loro manager dicono sul futuro delle loro attività sarà sempre relativo e sarà condizionato dal fattore 'coronavirus', che è molto difficile da valutare a questo punto".Prudenza
Nonostante la ripresa del mercato, gli esperti consigliano prudenza. "Rimaniamo cauti in un contesto di eccesso di liquidità che finora ha portato i mercati azionari a mettere in prospettiva i rischi che ancora persistono nel ciclo. Anche se crediamo ancora che il mercato azionario sia l'asset con il miglior rapporto rischio/rendimento nel medio termine, riteniamo che alcune prese di profitto siano logiche, visti i livelli impegnativi raggiunti e che stanno emergendo nuovi rischi", spiegano in Renta 4.
A questo proposito, questi analisti aggiungono che "l'incertezza generata dall'espansione del coronavirus dovrebbe continuare a mettere sotto pressione i mercati nel breve periodo, fino a quando non ci saranno chiari i segnali di un certo controllo della situazione (rallentamento del tasso di contagio). Fino ad allora, non abbiamo motivo di pensare ad un rimbalzo, considerando che il mercato americano e quello europeo hanno corretto solo tra il 3%-4% rispetto ai loro massimi".