MILANO (Reuters) - Il Movimento 5 Stelle è il primo partito italiano con oltre il 30% dei consensi dopo le elezioni del 4 marzo, la Lega supera nettamente Forza Italia e il Pd resta inchiodato sotto il 20%.
I dati reali forniti dal ministero dell'Interno confermano il trend maturato nelle proiezioni della notte.
Il vantaggio del centrodestra, che ha circa il 37% sia alla Camera sia al Senato, fotografa un Parlamento non in grado di esprimere una maggioranza di governo.
Di seguito il commento di analisti ed economisti:
CARLO GENTILI, AD Nextam Partners
"La cosa più sconcertante è che abbiamo un parlamento a maggioranza antieuropeista e questo è il dato più preoccupante per i mercati. Credo che sia qualcosa che pesa e che peserà tanto nei prossimi mesi dal punto di vista dei mercati. Vi è inoltre da rilevare come si siano dissolte le leadership politiche degli ex grandi partiti e quindi anche il loro potere di interdizione e contrasto si è molto ridotto".
ALBERTO GALLO, fund manager & Head of macro strategies, ALGEBRIS
"Ci sono così tanti scenari che è difficile dire quale coalizione di governo si formerà. Se comunque si evitano di fare passi indietro sulle riforme già fatte -- perché l'economia sta crescendo e ci sono più posti di lavoro -- il mercato non dovrebbe preoccuparsi troppo di questo risultato che comunque era in linea con attese".
LORENZO PORTELLI, strategist Amundi
"Dobbiamo aspettare i risultati finali e un quadro più chiaro emergerà già nel pomeriggio. Va detto che era ampiamente previsto che nessuno arrivasse alla maggioranza. Saranno cruciali le trattative a partire dal 23 marzo. Al momento non riteniamo possibile l'ipotesi di un governo populista, siamo in un quadro molto fluido e non si possono escludere scenari di un governo istituzionale o un governo di scopo che modifichi la legge elettorale. Importante è comunque sottolineare che rispetto al 2013 sia Movimento 5 Stelle sia Lega hanno smussato i toni euroscettici: l'affermazione delle forze antisistema hanno puntato principalmente su temi immigrazione e sicurezza, in un quadro europeo radicalmente mutato".
LORENZO CODOGNO, LC Macro Advisor
"Sorprendentemente elevata l'affluenza alle urne. [...] E' ampiamente prematuro fare proiezioni sui seggi. Occorre tenere presente che finché non verranno scrutinati tutti i voti l'elemento dominante resta l'incertezza con il sistema elettorale per cui viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza semplice".
ALESSANDRO TENTORI, Chief investment officer, Axa.
"Il messaggio politico del voto è una cosa, ma l'implementabilità di un governo rimane scarsa. Secondo noi si va verso un governo tecnico del presidente. C'è un forte messaggio dell'elettorato che però non basta per dare una maggioranza agli schieramenti politici attuali. Sui mercati non vedo grossi movimenti perché i mercati prezzavano uno scenario di un nulla di fatto. Sarebbe diverso se avessimo avuto, o se dovesse delinearsi nelle prossime ore, un'intesa eurocritca, come tra Movimento 5 Stelle e Lega Nord ma che sembra improbabile".
NICOLA NOBILE, Oxford Economics
"Un voto di pancia: resta da vedere quello che succederà adesso, ovvero se il Movimento 5 Stelle decida di trovare un accordo con la Lega o con il Pd. A ora è tutto molto incerto, e la situazione dovrebbe rimanere simile per lo meno fino alla nomina dei presidenti di Camera e Senato. Vedremo un paio di settimane di assoluta incertezza.
Era ampiamante atteso che si arrivasse a un parlemnto senza maggioranza, quello che invece il mercato non prevedeva era l'incremento delle forza populiste e la debole performance dei moderati. Su temi come Europa o unione bancaria non si capisce come la pensino esattamente né 5 Stelle né Lega, che sommati superano il 50% degli elettori".
RAFFAELLA TENCONI, Ada Economics
"La reazione dei mercati non sarà molto positiva: sia Pd sia Forza Italia hanno fatto peggio del previsto e peggio di quanto indicassero i sondaggi. Con la Lega così forte, Salvini potrebbe chiedere di essere incaricato premier e questo potrebbe mettere a rischio anche la coalizione di centrodestra.
Le ipotesi in campo a nostro parere sono due: coalizione di centrodestra o un affiancamento tra Lega e 5 Stelle. Non crediamo si torni a votare, perché bene o male a un accordo in Italia si arriva sempre. Potrebbero occorrere un paio di settimane, tempi relativamente brevi se si pensa ad altri Paesi europei".
MATTEO RAMENGHI, Ubs Wealth Management, responsabile Italia
"I primi exit poll indicano un risultato incerto, ampiamente in linea alle nostre attese e a quelle del mercato. [...] Nessun partito o coalizione ha abbastanza voti per formare un governo, dunque le ipotesi sono quelle di una grande coalizione o nuove elezioni, in entrambi i casi dopo lunghi negoziati politici che potrebbero far aumentare la volatilità dei mercati, che avrebbero invece apprezzato una grande coalizione a garanzia di una stabilità politica che potesse confermare la disciplina dei conti pubblici e le riforme. [...] Per quanto l'azionario ancora non sconti instabilità politica, nei rendimenti dei titoli di Stato italiani a nostro parere è già incorporato un certo livello di rischio. ".
FABIO FOIS, Barclays (LON:BARC)
"Le elezioni sembrano dare come risultato un parlamento senza maggioranza con prospettive di governo molto incerte. Ci aspettiamo la formazione di una coalizione ampia ed eterogenea che potrebbe includere partiti anti sistema. Non ci aspettiamo che tale coalizione realizzerà significative riforme strutturali e, a seconda di quella che sarà la sua composizione, vediamo il rischio che le precedenti riforme possano essere smontate. Nel medio termine, rimaniamo della visione che la prossima legislatura sarà caratterizzata da instabilità politica che potrebbe culminare in una crisi di governo o elezioni anticipate".
(Andrea Mandalà, Alessia Pé)
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