Nonostante il positivo dato di settembre (+478 milioni di euro) la raccolta netta dei fondi azionari da inizio anno resta in profondo rosso (-6 miliardi). Le ottime performance 2019 non hanno rimarginato le ferite del IV trimestre 2018
Il mese di settembre si è chiuso con un solido dato di raccolta netta mensile per l’industria italiana del risparmio gestito. In base ai dati Assogestioni ammonta a 1,87 miliardi di euro l’ammontare delle adesioni nel mese, oltre metà delle quali confluite nei fondi comuni.
Le tre categorie che hanno beneficiato dei flussi in ingresso positivi cono state quelle dei bilanciati (724 milioni) , degli obbligazionari (1,17 miliardi) e degli azionari (478 milioni). Questi ultimi, nonostante l’ottimo risultato mensile accusano ancora un saldo pesantemente negativo da inizio anno con -5,98 miliardi in rosso tra nuove sottoscrizioni e richieste di riscatto.
PERFORMANCE BRILLANTI DA INIZIO ANNO
Un risultato che stride con le performance della maggior parte dei fondi azionari da inizio anno. Basti pensare che, a parte l’investimento negli etf specializzati sul nickel (+56,9% senza copertura del cambio e +45,4% con copertura del rischio di cambio eur/usd), e di quelli focalizzati sul palladio (+43,2%), la top ten delle performance da inizio anno è appannaggio di fondi ed etf azionari: da quelli orientati sulla Russia (+43,6%) a quelli indirizzati sulla Grecia (+38,6%), dai tecnologici (+37,3%) a quelli che puntano sulle azioni A-shares della Cina (+37,1%), dai prodotti ad hoc sulle energie alternative (+37%) a quelli specializzati sul private equity (+35,5%), dai comparti investiti nel settore immobiliare USA (+34,9%) a quelli che fanno leva sul settore dell’intelligenza artificiale (+34,1%)...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge