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GAM: utili e fatturati rallentati dalla produzione, meglio investire sul lungo termine

Pubblicato 19.01.2022, 19:00
Aggiornato 19.01.2022, 18:20
© Reuters.  GAM: utili e fatturati rallentati dalla produzione, meglio investire sul lungo termine

Thomas Funk, Investment Director di GAM, spiega gli effetti dei colli di bottiglia globali su diverse aziende manifatturiere, ma sottolinea che la domanda finale di prodotti resta intatta

Le strozzature globali dell’offerta di prodotti industriali stanno diventando un problema sempre più grave che l’Institute for Economic Research ha definito “bottleneck recession”, ovvero una recessione provocata dai colli di bottiglia negli approvvigionamenti. La situazione è peggiorata con la scarsità a vari livelli di beni industriali intermedi. Le ragioni del fenomeno sono diverse, spiega Thomas Funk, Investment Director di GAM, citando anche il periodo natalizio che assorbe gran parte della capacità di trasporto delle merci, con le catene logistiche, in particolare nel commercio internazionale, che non hanno ancora ripreso a funzionare in modo efficiente.

STROZZATURE DEI TRASPORTI

L’esperto di GAM fa l’esempio delle grandi navi per il trasporto di container bloccate in attesa fuori dai porti con merci urgenti che non possono essere scaricate. Con l’esaurimento delle scorte si alimentano anche i blocchi della produzione, un fenomeno evidente in particolare in due settori: la produzione di automobili e dispositivi elettronici. Le stime per la produzione di automobili nel 2021 sono state riviste continuamente al ribasso mentre in alcune industrie la produzione è stata bloccata con scarso preavviso per via della carenza di componenti elettronici. Persino Apple (NASDAQ:AAPL) ha dovuto tagliare la produzione dell’ultima generazione di smartphone...

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** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge


Ultimi commenti

una delle ultime favolette che girano è questa: "la domanda rimane intatta perchè durante il lock le famiglie hanno risparmiato"; a prescindere il fatto che moltissime non hanno risparmiato nulla, visto che non lavorando, dovevano pur mangiare, ma il punto è un altro: prescindendo dagli italiani che si son tenuti molto liquiditi, la maggior parte dei "risparmiatori" hanno alimentato una bolla sull'equity. Ora, se andiamo a vedere il patrimonio finanziario è certamente aumentato, ma questo rimane fittizio finchè non si liquida, ed andare a liquidare quelle posizioni significa farlo a prezzi via via più bassi. Vi è una grossa illusione finanziaria, qualcuno l'ha chiamato "effetto ricchezza"; sono certo che una volta smobilizzate quelle posizioni più di qualcuno ci lascerà le penne, e ci si accorgerà che non vi è stato alcun risparmio, e per questa via sarà intaccata anche la domanda.
non sono i piccoli risparmiatori che hanno pompato il valore delle azioni, ma i grandi investitori. il prezzo delle azioni è andato su perché ci sono stati flussi di denaro (immesso nel mercato a costo praticamente 0) verso l'azionario. Se le banche centrali riusciranno a far casini con i tassi, ne vedremo delle belle perché tutti quegli asset ora quotati a prezzi esorbitanti si sgonfieranno.
 chi ha pompato ha pompato, non è questo il punto delle mie argomentazioni. Nell'articolo si fa riferimento ad una domanda intata per via dei risparmi durante il lock, e ci si riferiva ai risparmiatori. Io ho solo voluto sottolineare che quei risparmi sono frutto di effetto ricchezza, illusione finanziaria che potrebbe rivelarsi effimera nel finanziare quella domanda che gli autori dell'articolo considerano ancora intatta. In nessuno caso si è discusso sulle dinamiche che hanno portato a questa bolla azionaria. ps. non tutti gli asset sono quotati a prezzi fuori mercato, anzi, a ben vedere sono pochissimi quelli che hanno sovraperformato, purtroppo però quelli pesano di più.
tra le cause della crisi alla supply chain mi mancava il Natale... un imprevisto mica da poco -.-
sono quegli eventi.. che quando meno te l'aspetti...
queste sono scusanti. I problemi veri son ben altri...
 beh mi pare evidente che prendere la ricorrenza del natale non può non essere una scusante!
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