L’alternativa poteva essere il numero uno della Bundesbank Weidmann, l’oppositore degli Omt di Draghi che secondo TwentyFour AM avrebbe potuto “disarmare” la Bce in caso di difficoltà di mercato. Per Schroders (LON:SDR) Lagarde sarà una “colomba” e questo è positivo per gli investitori
La scelta del numero uno del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde per la successione di Mario Draghi, che a fine ottobre lascerà la guida della Bce dopo aver ‘salvato’ l’euro nel 2012 con il suo famoso ‘whatever it takes’ in piena tempesta del debito sovrano, è stata accolta dal mercato obbligazionario, e non solo, con un fragoroso applauso. In parte forse anche dovuto al disinnescamento delle tensioni Roma-Bruxelles. Secondo Mark Holman, ceo di TwentyFour Asset Management, si è trattato soprattutto di un ‘sospiro di sollievo’, dovuto forse a chi non sarà il nuovo presidente, piuttosto che a chi sarà al timone. Infatti il capo della Bundesbank tedesca Jens Weidmann era considerato uno dei favoriti per la carica. Mentre Draghi sarà ricordato per essersi impegnato a fare tutto il necessario per preservare l’euro, nota Holman, Weidmann resterà noto per aver fatto tutto il possibile per impedire che alcune delle politiche di Draghi fossero messe in atto.
L’OPPOSIZIONE DI WEIDMANN ALLE OMT DI DRAGHI
L’esperto di TwentyFour AM ricorda che il primo approccio di Draghi al contrasto della crisi del debito sovrano che minacciava l’euro, prima ancora del Quantitative easing, era stato la messa a punto delle Outright monetary transactions, o Omt, vale a dire l’acquisto sul mercato di titoli di debito di uno Stato membro dell’euro che si trovasse in grave difficoltà, a determinate condizioni. Le Omt non sono mai state utilizzate, ma per la speculazione solo sapere che la Bce le aveva pronte nel suo arsenale era abbastanza per scoraggiare violenti attacchi. E infatti le Omt hanno dato molto conforto ai mercati quando erano nel momento più vulnerabile. Holman ricorda che fu proprio Weidmann a opporsi a questo programma, fino a rivolgersi alla Corte Costituzionale tedesca per contestarne la legalità, fortunatamente senza successo. Una Bce di Weidmann, nota l’esperto, sarebbe sempre apparsa più debole in tempi di difficoltà del mercato, rendendo più probabili ulteriori attacchi all’euro...
** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge