Per la parità tra uomini e donne bisognerà ancora aspettare... un secolo! E' quanto emerge dal Global Gender Gap Report 2020 stilato dal Forum economico mondiale (Wef). E anche se la situazione è migliorata rispetto all'anno scorso e il divario si è leggermente ridotto, i progressi sono piuttosto lenti.
euronews ne ha parlato con l'autrice del rapporto, Saadia Zahidi, direttrice del Center for the New Economy and Society del Wef: "Diversi fattori sono in gioco. In primis il fatto che i ruoli, le professioni, i lavori, i metodi per guadagnare che andranno per la maggiore in futuro, sono quelli nei quali in realtà i talenti femminili sono meno rispetto a quelli maschili. Ad esempio, quando si tratta di professionisti del cosiddetto cloud computing, la nuova informatica, solo il 12% sono donne. Tra i professionisti dell'intelligenza artificiale (AI), circa il 26% sono donne. Quando si tratta di ingegneria, il 15% sono donne. Quindi qui la differenza di genere è ancora elevata".
Eppure alcuni Paesi sono riusciti a superare molte sfide e ostacoli. In particolare quelli del Nord Europa, che guidano la classifica. Come dimostrato qualche giorno fa dal nuovo governo finlandese tutto rosa di Sanna Marin. L'Islanda è il Paese che ha chiuso il divario complessivo all'87,7%, seguita da Norvegia, Finlandia e Svezia. E l'Italia dove si posiziona in merito alle pari opportunità? Se lo scorso anno era risalita dal 82esimo al 70esimo posto, quest’anno il Bel Paese perde sei posti, chiudendo 76esimo su 153.
L'Europa occidentale in generale ha ormai colmato il 77% del suo divario di genere. Ciò significa che ci vorranno altri 54 anni per annullarlo, sette in meno delle precedenti previsioni.