Di Geoffrey Smith
Investing.com - La Banca centrale indiana si è unita al coro di chi ha aumentato i tassi d'interesse oltre i livelli attesi, un segnale di come l'inflazione stia mordendo in particolar modo i Paesi emergenti e gli importatori netti.
La banca ha alzato il tasso d'interesse principale di mezzo punto percentuale al 4,90% seguendo l'esempio della RBA australiana, con l'indice dei prezzi al consumo indiano che ad aprile è salito al 7,8% (massimi in 8 anni) ben al di sopra del limite superiore del 6% dell'intervallo tollerato dalla banca.
Nelle dichiarazioni, il governatore Shatikanta Das ha attribuito la decisione "alle conseguenze dell'invasione russa dell'Ucraina", che ha causato "bruschi aumenti e dei prezzi alimentari, energetici e di altre materie prime".
"La guerra ha portato alla globalizzazione dell'inflazione", ha detto Das. "Non sorprende che le banche centrali stiano riorientando e ricalibrando le loro politiche monetarie. Le economie di mercato emergenti stanno affrontando sfide più grandi dovute all'aumento delle turbolenze del mercato, ai cambiamenti di politica monetaria nelle economie avanzate e alle loro ricadute".
La rupia, che quest'anno ha perso oltre il 4% sul dollaro, ha recuperato lo 0,3% con al coppia che scambia a RUP77,699.