Ricevi uno sconto del 40%
💎 WSM è in rialzo del +52,1% da quando la nostra AI l'ha scelta a dicembre! Scopri la nostra selezione di titoli premiumSblocca adesso

Inflazione è dovuta a ripresa, Fed resterà paziente - GS

Pubblicato 14.06.2021, 15:37
Aggiornato 14.06.2021, 16:18
© Reuters.

© Reuters.

Di Alessandro Albano 

Investing.com - L'inflazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti si sta comportando come nei momenti successivi alla Grande Recessione del 2008, aumentando la pressione sul meeting di questa settimana della Federal Reserve per una revisione degli stimoli monetari prima di quanto previsto, con diversi membri del comitato esecutivo che hanno già affermato di voler remare su questa direzione.

Tuttavia, per il Marriner S.Eccles Building, l'aumento dei prezzi è "transitorio" e dovuto alla forte ripresa che l'economia sta attraversando dopo circa un anno di contesto deflazionistico e di crescita negativa. In più di un occasione, il governatore Jerome Powell ha rimarcato che la Fed non cambierà approccio finché non sarà raggiunto l'obiettivo di "piena occupazione" anche a a discapito di un inflazione "oltre il 2% per un pò di tempo".  

Nel nuovo "Global Markets Views", Goldman Sachs (NYSE:GS) afferma che anche se l'inflazione è "temporaneamente alta, difficilmente farà deragliare la ripresa del mercato", con l'attenzione degli investitori che "si è spostata sui rischi derivanti dall'aumento dei prezzi".

I costi sono infatti aumentati in molti settori, con molte aziende che segnalano ritardi nella consegne e un aumento dei salari di fascia bassa, ma "la preoccupazione che l'aumento dell'inflazione possa far deragliare la ripresa del mercato o portare a rendimenti obbligazionari nettamente più alti è probabilmente fuori luogo", spiega la banca d'affari.

"L'economia statunitense sta vivendo una sorta di shock dell'offerta: rispetto alle aspettative, la capacità produttiva di breve periodo è più ridotta del previsto, con conseguente riduzione dell'attività reale e aumento dell'inflazione".

I primi effetti della carenza di offerta, precisa Goldman, sono "un livello di prezzi più elevato per i beni e servizi", ed è possibile che questi aumenti "persistano per almeno diversi mese". "Ma affinché lo shock dell'offerta abbia un effetto permanente sul tasso di inflazione, l'aumento dei prezzi dovrebbe essere incorporato nelle aspettative di inflazione, e le modifiche strutturali alle norme di fissazione dei prezzi nell'economia non avvengono dall'oggi al domani".

Per la banca statunitense, tuttavia, ci sono dei "rischi di coda" di un'inflazione "significativamente più alta" nel medio termine e questo "potrebbe spingere il ruolo delle riserve di valore come l'oro o bitcoin".

La questione di un'inflazione elevata nel prossimo anno, seguita da un graduale ritorno alla normalità, secondo la banca "è sostanzialmente scontata", con i portafogli che invece dovrebbero ruotare "intorno alla produzione in costante aumento piuttosto che all'accelerazione dell'inflazione".

Secondo l'analisi, la Fed "resterà paziente nonostante le pressioni sui prezzi", e per i mercati finanziari gli effetti di una maggiore inflazione "dipendono da come le banche centrali scelgono di rispondere".

"Ad esempio - spiegano gli esperti - se l'aumento dell'inflazione negli Stati Uniti induce la Federal Reserve a inasprire la politica prima del previsto, il dollaro potrebbe apprezzarsi, ma se la Fed sceglie di guardare oltre un'inflazione più elevata, consentendo ai tassi di interesse reali di scendere, il dollaro probabilmente diminuirà".

Goldman Sachs punta sul fatto che un'inflazione sui livelli mostrati in aprile e maggio "non si tradurrà in un cambiamento significativo della politica", in quanto aumento dei prezzi e dei salari riflette "principalmente fattori temporanei legati alla pandemia e al processo di riapertura".

Inoltre, ci sono anche alcuni meccanismi di uscita dal QE che la Fed deve svolgere prima di un aumento dei tassi. "Anche se la ripresa del mercato del lavoro accelera rapidamente da qui, il processo di chiusura del QE significa il primo rialzo dei tassi sarebbe probabilmente ancora tra almeno 15 mesi", sottolinea lo studio. "Di conseguenza - conclude la banca d'affari - i mercati trarranno beneficio da una Fed paziente nonostante la recente pressione sui prezzi".

Ultimi commenti

....facciamo conto che il ferro è triplicato e il legno raddoppiato!!!
la calma prima della tempesta?
e io che pensavo fossero i triliardi stampati
negano l'evidenza
secondo Keynes non dipende dalla massa monetaria. Il cavallo può avere tutta l'acqua del mondo, ma se non ha sete non beve. Tra 6-7 mesi vediamo a quanto sta l'inflazione. Allora questa pandemia ha trovato la soluzione alla bassa inflazione che ci affliggeva da anni? Guardate un poco oltre il quotidiano.
La ripresa come quella della panda 750 si
non avresti potuto trovare paragone migliore:D
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.