Il logo di Batman è stato ritenuto "abbastanza distintivo" dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea per tenere a bada un rivenditore italiano che voleva utilizzare liberamente il logo del pipistrello...
L'originale Batman della DC Comics ha vinto una battaglia sui marchi con un'azienda italiana di abbigliamento, dopo che il secondo Tribunale europeo si è schierato dalla parte dell'ufficio brevetti dell'Unione europea, stabilendo che il logo di Batman è "abbastanza distintivo" da garantire il suo marchio Ue.
L'azienda Commerciale Italiana - azienda tricolore specializzata nella vendita di vestiti di Carnevale - e il suo proprietario, l'imprenditore Luigi Aprile, hanno voluto utilizzare l'immagine di un pipistrello nero all'interno di una cornice ovale bianca sui suoi prodotti, e hanno cercato di dimostrare che le persone non sempre collegano il segno del pipistrello a Batman, definendo il logo "descrittivo".
Il tentativo di "taroccare" il marchio DC Comics sui capi di abbigliamento, che l'ideatore di fumetti deteneva da poco più di 25 anni, è fallito, come ha stabilito la Corte di Giustizia dell'Unione europea, nella causa T-735/21, affermando che “le prove presentate al Tribunale non sono sufficienti per dimostrare che il marchio dell'Unione europea raffigurante un pipistrello in una cornice ovale fosse privo di carattere distintivo”.Inoltre, il Tribunale ha affermato che “il solo fatto che tale marchio sia associato ad un personaggio fittizio, cioè Batman, non consente, di per sé, di escludere che tale marchio possa servire anche come indicazione della origine delle merci in questione”.
I giudici del Tribunale europeo hanno anche aggiunto che "tale carattere distintivo consente di associare, secondo l'EUIPO (Unione europea per la Proprietà Intellettuale), i prodotti coperti dal marchio con DC Comics e di distinguerli da quelli di altre imprese".
Commerciale Italiana Srl, in precedenza, non era riuscita a ottenere il sostegno dell'EUIPO per annullare la registrazione del marchio ottenuto da DC Comics nel 1998, e aveva chiesto al Tribunale di revocare tale rifiuto.Inutilmente.L'azienda italiana può ancora rivolgersi alla Corte di Giustizia europea, la più alta carica giudiziaria d'Europa in materia di diritto.