Investing.com — La Banca Centrale Europea ha tagliato i tassi di interesse nella riunione di giovedì, come ampiamente previsto, nel tentativo di rilanciare l’economia dell’eurozona che era in difficoltà già prima dell’impatto previsto dai dazi statunitensi.
La BCE ha ridotto il tasso di deposito di riferimento di 25 punti base al 2,25%, il settimo taglio in un anno, mentre il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali è sceso al 2,40% e quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale è calato al 2,65%.
L’economia dell’area euro ha sviluppato una certa resilienza agli shock globali, ha affermato la banca centrale, ma le prospettive di crescita sono peggiorate a causa delle crescenti tensioni commerciali.
"L’aumento dell’incertezza probabilmente ridurrà la fiducia di famiglie e imprese, e la reazione avversa e volatile dei mercati alle tensioni commerciali avrà probabilmente un impatto restrittivo sulle condizioni di finanziamento", ha dichiarato la BCE.
"Questi fattori potrebbero pesare ulteriormente sulle prospettive economiche per l’area euro", ha affermato la BCE in un comunicato.
La banca centrale ha stimato che la crescita nei 20 paesi che condividono la moneta unica potrebbe diminuire di mezzo punto percentuale quest’anno se verranno imposti dazi, cancellando circa la metà dell’espansione prevista per il blocco.
Allo stesso tempo, la banca centrale ha osservato che sia l’inflazione complessiva che quella di fondo sono diminuite a marzo, mentre l’inflazione dei servizi ha registrato un marcato calo negli ultimi mesi.
Questo suggerisce che la maggior parte delle misure di inflazione di fondo indica che l’inflazione si stabilizzerà intorno all’obiettivo a medio termine del 2% del Consiglio direttivo in modo sostenuto.
Un altro fattore che i responsabili politici hanno probabilmente considerato è la forza dell’euro, che è vicino ai massimi di tre anni contro il dollaro in difficoltà in un contesto di elevata incertezza sulla guerra commerciale. L’indice del tasso di cambio effettivo reale dell’euro è ai massimi da 10 anni.
I partecipanti al mercato si aspettano ancora almeno altri due tagli dei tassi da parte della BCE quest’anno, poiché la volatilità dei mercati finanziari, i dazi e l’incertezza economica probabilmente indeboliranno la crescita e di conseguenza l’inflazione.
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