Dall'inizio del conflitto in Ucraina le forniture alimentari del granaio d'Europa si sono interrotte, con conseguenze possibili sull'intera filiera globale.
Nel nord dell'India, i campi di grano si estendono a perdita d'occhio. Il Paese è il secondo produttore mondiale di grano, ma difficilmente ne esporta. Gli agricoltori producono soprattutto per il mercato interno. La situazione, però, potrebbe cambiare.
Suraj Chauhan, agricoltore, mostra i campi dal trattore. "A causa della guerra tra Russia e Ucraina, molti paesi non hanno più grano - spiega - ma l'India inizierà a esportarlo per soddisfare le loro esigenze. Ne abbiamo così tanto, è dappertutto" .
## Nuova strategia
Davanti alla minaccia di una carestia globale, l'India punta a diventare il nuovo granaio del mondo, concentrandosi un particolare su quei Paesi, come Egitto e Turchia, che vedevano il loro fabbisogno coperto per l'85% da Ucraina e Russia.
Sachin Barode è il direttore di Namkala Wolrd Trade: "Prima della guerra, potevamo stoccare grano qui senza problemi, due, tre, sei mesi, dopo l'inizio del conflitto le strategie sono cambiate e lo esporteremo molto presto", spiega.
Una tonnellata di grano indiano si vende in media a 300 euro, contro i 380 euro di quello francese. Aumentando del 50% l'export in un anno, l'India aspira a coprire un terzo dello spazio di mercato lasciato dai due Paesi in guerra.