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Investing.com - Il mercato prezza un picco dei tassi della Fed al 5% a maggio o giugno con un aumento di 25 punti base già mercoledì 1 febbraio. Il rallentamento della stretta, secondo Martin van Vliet, Strategist Global Macro Team di Robeco, probabilmente sosterrebbe gli asset a rischio allentando le condizioni finanziarie, ma un messaggio da ‘colomba’ sarebbe in contrasto con l'obiettivo della banca centrale e potrebbe aumentare il livello del tasso terminale necessario per raffreddare l'economia.
Per questo l’esperto di Robeco ritiene che un aumento limitato a 50 punti sia la scelta ideale, seguita da 25 punti a marzo. Il principale scenario di rischio a breve termine di Robeco prevede un ulteriore rialzo di 25 punti base a maggio.
Ritmo dei rialzi in rallentamento
François Rimeu, Senior Strategist di La Française AM, prevede invece che il FOMC rallenterà il ritmo a 25 punti mercoledì 1° febbraio portando i tassi a un range di 4,50%-4,75%.
Secondo Rimeu il capo della Fed Powell ribadirà l'impegno a ripristinare la stabilità dei prezzi nonostante la decelerazione dell’aumento dei tassi e riaffermerà che dovranno probabilmente salire a un picco compreso tra 5%-5,25% entro fine 2023, secondo l'ultima previsione media dei policymaker, mentre ribadirà inoltre che la Fed manterrà i tassi alti fino a quando "il lavoro non sarà finito", vale a dire portare l'inflazione all'biettivo del 2%.
Rimeu si aspetta poi aspettiamo che Powell tenga aperta la porta a una sospensione dei rialzi dei tassi nella riunione di marzo, mentre van Vliet osserva che di recente i tassi USA sono stati più stabili, poiché è diventato più chiaro quando il ciclo di inasprimento potrebbe terminare, spiegando che i rendimenti dei
Treasury a 2 anni viaggiano in una fascia di 50 punti base dall'inizio di ottobre, rispetto al periodo settembre 2021-ottobre 2022, in cui i rendimenti hanno registrato una tendenza al rialzo su base mensile, con l'eccezione di soli due mesi all'interno di quel periodo.
Rischi dal fronte dei salari
Nel breve periodo, secondo l’esperto di Robeco, i rischi derivano principalmente dalla persistente forza del mercato del lavoro USA e dalle pressioni salariali.
Due dei quattro principali fattori di inflazione, interruzione delle catene di fornitura e prezzi energetici, hanno invertito la rotta, e uno, rappresentato dagli affitti, sembra destinato a farlo dal secondo trimestre, ma salari e servizi connessi sono ancora elevati, causando disagio alla Fed. Un altro rischio, secondo van Vliet, è una risposta eccessivamente positiva dei mercati, che renderebbe meno incisivo l'inasprimento e potrebbe determinare un allungamento del ciclo.
Nel lungo periodo, Robeco intravvede la possibilità che i tassi vadano nella direzione opposta, il che potrebbe segnare un importante cambiamento della politica monetaria, perché il Quantitative Tightening sarà probabilmente interrotto e il mercato si concentrerà sulla tempistica del primo di taglio dei tassi.
Rimeu, nella previsione che il FOMC rallenterà il ritmo a 25 punti, ritiene che Powell ribadirà comunque l'impegno a ripristinare la stabilità dei prezzi puntando a un picco di 5%-5,25% entro la fine del 2023 e ribadirà che la Fed manterrà i tassi alti fino a quando "il lavoro non sarà finito".
Apertura ad uno stop
L’apertura a una sospensione già a marzo potrebbe, secondo Rimeu, avvenire a condizione che vengano valutate le prospettive sia dell'inflazione che dell'economia reale.
Powell potrebbe sottolineare che negli ultimi 3 mesi l’inflazione annualizzata è stata in linea con l’obiettivo. Come ha detto di recente la vicepresidente della Fed Lael Brainard, "il FOMC ha spostato la politica in territorio restrittivo a un ritmo rapido, questo ci consentirà di valutare più dati mentre avviciniamo il tasso di policy a un livello sufficientemente restrittivo, tenendo conto dei rischi legati ai nostri obiettivi di duplice mandato".
In sintesi, La Française si aspetta che la Fed mantenga un certo grado di flessibilità e alternative/opzioni aperte nel momento in cui la politica monetaria assumerà un orientamento più restrittivo, e ritiene che alla prossima riunione i rischi siano più sul lato “colomba”, con i tassi d'interesse statunitensi più bassi.
Questo articolo è stato scritto in esclusiva da Financialounge.com per Investing.com. Ogni settimana, "Market View" propone interviste originali con case d'investimento sui temi centrali di mercato che verranno riportate esclusivamente sul nostro sito. Non costituisce sollecitazione, offerta, consulenza o raccomandazione all'investimento
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