Di Geoffrey Smith
Investing.com - Una recessione nel breve termine "non è una certezza" ma "è probabile", ha affermato Elon Musk al Qatar Economic Forum di Doha, in quanto le banche centrali hanno stanno accelerando la normalizzazione delle proprie politiche monetarie dopo gli stimoli messo in atto durante la pandemia.
Parlando in un'intervista a Bloomberg, il fondatore di Tesla (NASDAQ:TSLA) ha detto che il rallentamento economico potrebbe comportare "una riduzione del 10% del numero di dipendenti stipendiati della società", circa il 3% della forza lavoro totale.
Il Ceo del car-maker ha poi minimizzato sulla concorrenza che Tesla sta affrontando nel mercato dei veicoli elettrici, indicando i dati del portafoglio ordini e le nuove factory a Shanghai, in Germania e in Texas.
"I nostri vincoli riguardano le materie prime e l'aumento della produzione" ha precisato Musk, sebbene abbia riconosciuto la forte crescita delle startup cinesi come Nio (NYSE:NIO), Xpeng (NYSE :XPEV) e BYD (OTC:BYDDY). "Sono molto impressionato dalle case automobilistiche in Cina in generale", ha detto. "Penso che siano estremamente competitive, laboriose e intelligenti".
Ad una domanda sulle proprie preferenze politiche, Musk è stato vago circa un eventuale endorsement sulla candidatura dell'ex presidente Donald Trump alle elezioni del 2024. "Sono indeciso sulle prossime elezioni", ha sottolineato Musk, nonostante la scorsa settimana abbia scritto su Twitter di essere propenso a sostenere il governatore della Florida Ron DeSantis, al quale ha anche suggerito di candidarsi.
Riguardo l'acquisizione del sociale media (NYSE:TWTR), l'intervista non ha dato spunti interessanti oltre alle informazioni. L'unica incertezza, ha riconosciuto Musk, riguarda il finanziamento a debito per l'operazione. Il piano iniziale di Musk di porre come collaterali le azioni di Tesala è tramontato dopo il forte calo subito dal titolo in seguito al ciclo di inasprimento monetario della Fed.
Data la struttura di leveraged buyout della proposta di Musk, sono state sollevate preoccupazioni circa la capacità futura di Twitter di onorare il debito con cui sarà gravata alla fine dell'operazione.